sabato 1 dicembre 2007

Metodo e merito della prima votazione (democratica ?) dell'Assemblea Costituente Nazionale

Cari lettori,

come ho già anticipato nel post precedente, il dispositivo finale della prima riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale è giudicato da molti ( me compreso) negativo, nel merito e nel metodo.
Veramente, una brutta conclusione !
A riguardo ho scritto un commento (che poi riporto) pubblicato sulla stampa locale.
Ma prima vorrei portare alla vostra conoscenza le valutazioni (anch'esse pubblicate) di un autorevole delegato, Giorgio Grasso, che ho conosciuto a Milano e con il quale convengo totalmente sul punto:

Giorgio Grasso, professore associato di Istituzioni di diritto pubblico nell'Università degli Studi dell'Insubria, è stato eletto all'Assemblea Costituente Nazionale del PD, nel collegio di Varese, per le liste "Con Rosy Bindi democratici, davvero", ed è stato eletto il 27 ottobre 2007 come componente della Commissione Codice Etico.

http://www.rosybindi.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=3744&sid=24

Il mio commento è sulla stessa linea:







"avverto, sia a livello locale che regionale (per non dire a Roma, ove sento diversi pareri in Commissione Statuto), che molti democratici, elettori delle primarie del 14 ottobre, candidati ed eletti nelle Assemblee Costituenti del Partito Democratico, sono un pò sconcertati per come si è conclusa la prima riunione dell’Assemblea Costituente Nazionale del Partito Democratico. Una bella giornata è stata rovinata da una pessima conclusione. Una votazione a sorpresa, su un documento letto in fretta, mai discusso in precedenza e senza alcuna possibilità di discuterlo. Una votazione senza alcuna garanzia di democrazia (nessuna verifica dei votanti, dei favorevoli e dei contrari). Nessun vero coinvolgimento dei delegati nell’Assemblea e nemmeno nei lavori di costruzione dei documenti del Partito.
La votazione di un vicesegretario (Franceschini) non prevista in alcuna norma del Regolamento e presentata con una palese forzatura dello stesso Regolamento. (Nessuno vietava che Veltroni lo indicasse come vicesegretario ma è cosa diversa dall’elezione in Assemblea).
La decisione di far eleggere i Coordinatori provinciali dagli eletti nelle Assemblee Costituenti regionali e nazionali con uno straordinario percorso di autolegittimazione dall’alto verso il basso. Tale norma è profondamente antidemocratica se si pensi (come pensano veramente in molti) che alle primarie si è votato per la scelta del Coordinatore nazionale e dei delegati (peraltro su liste bloccate !) alle assemblee costituenti (nazionale e regionale) senza indicazione in merito al ruolo di elettori del Coordinatore Provinciale attribuito ai delegati stessi.
Insomma un inizio fisiologicamente difficoltoso ma, per diversi aspetti, caratterizzato da profili antidemocratici in una gestione del PD che appare in questa fase molto personalistica".





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