giovedì 31 gennaio 2008

Dalle Grave Valerio: crisi politica e crisi sociale

Riceviamo l'intervento dell'amico Dalle Grave Valerio, che volentieri pubblichiamo:

Tanto tuonò che piovve. Dopo tanto sbraitare, insistere, auspicare e insultare, la destra forcaiola e rampante ce l’ha fatta. A dire la verità un aiutino gli è arrivato anche dalla sinistra. Da quella sinistra vecchia, stantia e ammuffita che non si arrende al logoro e fallito modello del socialismo reale. Ma tant’é.

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La stampa e la televisione hanno regalato agli italiani (e non solo) immagini veramente interessanti dei livelli di stupidità raggiunta da una parte della classe politica che siede in parlamento. L’aula del Senato (nell’emiciclo destrorso), luogo che dovrebbe rappresentare il sancta-santorum della compostezza e della saggezza nazionale, nonché dell’esercizio della democrazia, si è trasformata in una sorta di pub, con tanto di bottiglie di spumante e pacchi di mortadella per festeggiare la tanto agognata caduta del governo. Spettacolo inconsueto e inedito e anche pietoso: potenza della televisione. L’Italia dei benpensanti, corrotti e corruttori, mafiosi e piduisti, ha festeggiato il conseguimento della loro vittoria con una sequela di insulti, invettive e maldicenze, traslate (potenza mediatica) anche sulle prime pagine di alcuni quotidiani.
Mentre tutto ciò accadeva, l’altra Italia, quella che fatica a campare, a pagare il mutuo, quella che attende di vedere portati a compimento alcuni obiettivi di giustizia sociale contenuti nel programma del governo; l’Italia dei lavoratori dipendenti, dei meno abbienti, degli emarginati, dei pensionati al minimo, eccetera, è passata dall’iniziale sgomento e incredulità, al proprio senso di impotenza; dalla rabbia contro le destre alla incazzatura contro le titubanze, le incertezze, i distinguo e le pretestuose alchimie della maggioranza che sosteneva il governo, ora dimissionario.
Al di la degli stati d’animo determinati dal caso in sé, ora si pone il problema di come risolvere la questione: Elezioni subito?, elezioni dopo aver cambiato la legge elettorale?; governo istituzionale a tempo?, governo di scopo? Tutte domande legittime che attendono una risposta urgente.
Prevarrà il buon senso o il desiderio di strafare per stravincere? Berlusconi scalpita, vuole le elezioni subito, in caso contrario(dice) organizza la marcia su Roma. Pure Bossi vuole le elezioni subito e rincara la dose dicendo di voler organizzare la liberazione armata (intanto, sta cercando le armi). Fini si unisce al coro assieme (pare) a Casini.
Nessuno di costoro pensa al bene comune, invece tutti lavorano per i propri interessi di bottega. Lanciano anatemi contro il centro-sinistra colpevole di avere messo in ginocchio il Paese, fingendo di non conoscere i dati denunciati dalla Banca d’Italia circa la disastrosa e demenziale politica dei redditi praticata dal governo Berlusconi e dal suo luogotenente Tremonti.
Mentre nei palazzi del potere sta succedendo tutto questo bailamme, fuori, in periferia, nelle province, a livello locale, serpeggia l’incertezza e la disaffezione verso la politica. La tendenza che va per la maggiore è quella di mandare tutti al diavolo, perché ciascuno “destro o sinistro” non è più credibile; perché tutti sono una massa di disonesti e di bugiardi. Insomma sta montando un clima di disaffezione e di qualunquismo pericoloso per la democrazia. Questo brutto clima può favorire quanti pensano a colpi di mano o avventure che la storia italiana ha già conosciuto. L’indifferenza, la disaffezione e la disattenzione, infatti, possono portare a conclusioni e decisioni affrettate delle quali poi, ma non si sa con quali costi, ci si pente in seguito.
Anche in casa del centro-sinistra ci sono brutti segni di scollamento, di rivitalizzazione di vecchie ruggini, di pretese egemoniche che si pensava ormai sepolte, specie dopo aver chiamato milioni di cittadini a pronunciarsi con le elezioni primarie per la costituzione del Partito Democratico. Di fronte a questo quadro é proprio il caso di dire: “Che Dio ce la mandi buona”.
Mai come ora calzano alla perfezione alcune massime evangeliche: Bisogna guardarsi dai lupi vestiti da agnelli, bisogna guardarsi dalle lusinghe ipocrite dei farisei e bisogna stare lontani dai
sepolcri imbiancati perché mandano pestilenza e cattivo odore. Di fronte alle difficoltà del momento però, non bisogna scappare o tapparsi in casa, occorre reagire usando con intelligenza, con accortezza e con furbizia (perché no) l’arma democratica del voto. Amen. Valerio Dalle Grave

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martedì 29 gennaio 2008

Raccolta firme primarie PD: quasi 600. La segreteria regionale sostiene le primarie. In attesa di un imminente incontro con Molteni.


Avevamo l'aspettativa e la speranza, prima di organizzare eventualmente dei gazebo, di raccogliere 600 firme per la richiesta delle primarie del PD. Un traguardo che stiamo raggiungendo. Manca pochissimo. Giovedì sera faremo il punto della situazione e decideremo gli ultimi passaggi da compiere. Nel frattempo, come già ricordato, abbiamo incontrato il Segretario Regionale Martina, il quale condivide la scelta delle primarie e si è impegnato a ricercare una mediazione importante ed utile. Costanzo è a conoscenza e si sta muovendo per definire un incontro (imminente) con Molteni, alla luce anche delle considerazioni svolte dall'ex sindaco di Sondrio nella conferenza stampa di qualche giorno fa.

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I Circoli costituiti in Lombardia

Numero Circoli costituiti in Lombardia:

BERGAMO: 110
BRESCIA: 150
COMO: 44
CREMONA: 42
LECCO: 49
LODI: 47
MONZA E BRIANZA: 52
MILANO: 180
MANTOVA: 72
PAVIA: 89
SONDRIO: 5
VARESE: 86
CREMA: 29

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Circoli: ora anche nei Comuni

Con la correzione dei dati resi noti ieri, ora sappiamo che domenica scorsa in Provincia di Sondrio hanno votato 1051 "democratici" (pari al 24,5% rispetto ai votanti alle primarie del 14 ottobre) anzichè 820 (pari al 19,2%). L'affluenza non è stata alta per (prevedibili e previste ) situazioni di carattere logistico. Lo avevamo detto in una riunione del Coordinamento Provinciale: la scelta di costituire 5 circoli mandamentali non favorirà la partecipazione al voto. In Lombardia invece sono stati 100mila coloro che hanno partecipato, sabato 26 e domenica 27 gennaio, alla costruzione dei quasi 1.000 circoli territoriali del Partito Democratico lombardo. Alle Primarie dello scorso 14 ottobre votarono 350mila persone.

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"I dati sulla partecipazione alle assemblee fondative dei circoli sono molto significativi - ha spiegato il Segretario regionale del Partito Democratico Maurizio Martina - I 100mila cittadini che hanno ritirato il certificato di fondatore del PD rappresentano il doppio degli iscritti ai partiti di provenienza, Ds e Dl. Il Pd vince dunque un'altra sfida per il suo radicamento nel territorio lombardo. A maggior ragione in considerazione della difficile situazione nazionale. I cittadini che hanno partecipato alla nascita dei circoli vogliono aiutarci a reagire a queste difficoltà e il Partito Democratico si conferma essere l'unica grande novità in cui investire con energia e passione."

Quasi 1000 circoli in Lombardia, solo 5 in Provincia di Sondrio. E' fin troppo evidente che occorre da subito aprire una nuova fase di radicamento del PD sul nostro territorio, costituendo i circoli anche nei Comuni ove la presenza del PD ha una ragione d'essere. Ne discuteremo.

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venerdì 25 gennaio 2008

Molteni ed il Partito Democratico

Comunicato stampa
Sondrio, 25 gennaio 2008

Molteni e il Partito Democratico: insieme per Sondrio


Abbiamo apprezzato le parole di Molteni in occasione della conferenza stampa di ieri, con la quale ha ufficializzato la sua discesa in campo nelle prossime elezioni amministrative di Sondrio. In particolare, stante la sua dichiarata “appartenenza all’area del PD, partito vicino alla mia sensibilità politica e per il quale faccio il tifo”, abbiamo con piacere preso atto della disponibilità di Molteni a non “sottrarsi alla possibilità di candidatura del PD”, pur rivendicando “l’autonomia della vita amministrativa rispetto alla politica delle segreterie”.

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Ci auguriamo quindi ed innanzi tutto che Molteni voglia partecipare domenica prossima (27 gennaio 2008) alla elezione dei Circoli mandamentali del Partito Democratico.
Inoltre, come è noto, nel nostro documento dell’ 8 gennaio scorso (in forza del quale è stata avviata la raccolta delle firme per le primarie), avevamo già chiesto sia ad Alcide Molteni che ad Angelo Schena di candidarsi proprio alle primarie del PD.
Alla luce delle considerazioni svolte nella conferenza stampa di ieri, rinnoviamo l’invito a Molteni a partecipare alle elezioni primarie del PD.
Si potrà costruire insieme un progetto amministrativo per Sondrio di grande respiro, che possa rispondere alla preoccupante emergenza democratica e alla grave crisi amministrativa nella quale è stata posta la città in questi anni di governo del centro-destra.
Un progetto aperto al contributo ed al sostegno di altre forze politiche, in particolare di centro, nonché delle diverse sensibilità culturali e sociali di Sondrio, definendo così con chiarezza i contorni della coalizione.
Conosciamo infine il ruolo, peraltro anche da noi praticato, delle segreterie dei partiti, un ruolo legittimo e senza dubbio con precisi confini nell’interlocuzione con le Amministrazioni locali, ma, nel contempo, diffidiamo di coloro che anche a Sondrio, fuori dalle sedi istituzionali, hanno lavorato e lavorano per condizionare le scelte amministrative e/o politiche.

I promotori della raccolta firme
per le primarie del PD





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Le liste provinciali del PD

Ecco la lista (maschile e femminile) per l'integrazione del Coordinamento Provinciale del PD. Ricordiamo che le elezioni si terranno DOMENICA 27 GENNAIO 2008 dalle ore 10.00 alle ore 19.00.

http://ezio.democratico.googlepages.com/Listacoordinamentoprovinciale_protet.pdf

Partecipate numerosi (e fate partecipare) a questo importante appuntamento!

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giovedì 24 gennaio 2008

Circoli, Primarie, Martina e.. crisi di Governo


Circoli


Domenica prossima si vota per i Circoli e per l'integrazione del Coordinamento Provinciale. Il 27 gennaio "non è il 14 ottobre" e problemi logistici limiteranno la partecipazione al voto. Mi auguro comunque che vi possa essere uno sforzo comune nell'invitare tanti amici ad andare a votare.


Primarie a Sondrio


La raccolta firme per le primarie PD a Sondrio sta avendo grande riscontro (centinaia di firme). Per il momento abbiamo preferito non istituire gazebi o banchetti. Le adesioni arrivano sulla base del documento. E' vera mobilitazione in atto nel partito. Da capire.

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Martina


Con Dioli ho incontrato a Milano il segretario regionale Martina ed il responsabile degli enti locali Alfieri. In maniera chiara ed inequivocabile sono state condivise le nostre valutazioni e la nostra proposta. Il PD regionale ritiene un grave errore non fare a Sondrio le primarie di partito così come preoccupante è stato giudicato il ruolo "ancillare" del Pd di Sondrio nei confronti di soggetti politici terzi. Costanzo è stato informato, come confermato da Milano e dallo stesso Coordinatore provinciale in una telefonata odierna fatta al sottoscritto. Prossima settimana ci è stato chiesto di partecipare ad un incontro a Sondrio. Ci auguriamo che possa essere positivo e decisivo.


Crisi di governo


La nostra coalizione è nata precaria, numericamente e politicamente. Siamo caduti a gennaio ma poteva succedere a dicembre come a febbraio. La parola a Napolitano. Elezioni anticipate con il "porcellum" sarebbero un vero disastro per il paese oltre all'altra sciagura del ritorno dell'omino di Arcore. Basta i "piccoli feudatari" alla Mastella, basta il veto delle piccole minoranze, fase necesasariamente nuova per il PD... ( per questo siamo nati)....

Senatori di Alleanza nazionale festeggiano con spumante dopo il voto al Senato: senso delle istituzioni inesistente...






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lunedì 21 gennaio 2008

Elezioni amministrative 2008: in tanti Comuni (piccoli e grandi) lanciate le primarie del PD




IL SINDACO COFFERATI ROMPE UN TABÙ E PROPONE DI SCEGLIERE PRIMA IL CANDIDATO DEL PD E POI QUELLO DELLA COALIZIONE

COFFERATI: PRIMARIE A DOPPIO TURNO

Bologna: 373.026 abitanti

Il primo cittadino di Bologna detta le sue condizioni per le prossime elezioni comunali. Ma le sue indicazioni non piacciono affatto alla sinistra radicale.

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«Prima si faranno le primarie del Pd, è successivamente quelle di coalizione» (se l´alleanza così come si presentò nel 2004 sopravviverà a questo finale di mandato). Un sistema di primarie a doppio turno, un inedito.
E´ il "Cofferatum". "Chi non vuole le primarie di partito non ha capito nulla del PD".Il sindaco scuote il clima natalizio che già avvolge il Comune e - ragionando ad alta voce sulle prossime elezioni comunali - detta le sue condizioni che non piacciono affatto agli (ex?) alleati della sinistra radicale.


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Immagino e prevedo l'obiezione: ma Bologna è una città grande dove il dato politico conta pur trattandosi di elezioni amministrative.... bene... andiamo avanti.......

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Vicenza 2008: la strada del PD



Vicenza: 113.898 abitanti

Un percorso di ascolto della città ed elezioni primarie PD per la scelta del candidato sindaco.
Stati generali per discutere i problemi della città ed individuare un programma.

In una lettera inviata al Giornale di Vicenza, Angelo Guzzo, che ha presieduto l’ufficio tecnico provinciale per le primarie del 14 ottobre, torna sul tema delle primarie. Uno strumento di successo, che è giusto tornare a usare in futuro, a partire dalla scelta del candidato sindaco alle comunali di Vicenza.
Angelo Guzzo, lettera pubblicata sul Giornale di Vicenza il 28 ottobre 2007

Ho letto con stupore la lettera del signor Rossi, in cui insinua che chi ha partecipato alle primarie l’abbia fatto, in realtà, solo per segnalarsi ad una forza politica ed ottenerne vantaggi privati. È una tesi quantomeno discutibile, che sfiora l’insulto ai 28 mila vicentini che sono stati protagonisti di una grande giornata di democrazia.
Se i cittadini, i lavoratori, i professionisti e gli imprenditori vicentini volessero ingraziarsi il politico di turno, converrebbe loro di gran lunga, in una provincia come quella di Vicenza, segnalarsi ai partiti del centrodestra, che governano la città e la provincia. Naturalmente, se anche volessero, non potrebbero farlo. Il motivo è molto semplice: in questo paese, le primarie per la scelta dei leader e dei candidati sono un patrimonio esclusivo del centrosinistra; il centrodestra non sa nemmeno cosa siano. La Casa delle libertà ha scelto il candidato alla guida della Provincia in un vertice ad Arcore e forse regolerà in un’altra riunione segreta il duello tra Manuela Dal Lago e Amalia Sartori per la candidatura a sindaco di Vicenza, alle comunali dell’anno prossimo.
Il signor Rossi, nella sua lettera, insinua anche che sia a rischio la tutela dei dati personali di chi ha votato e suggerisce come soluzione il modello applicato negli Stati Uniti, dove, a suo dire, la privacy degli elettori delle primarie sarebbe meglio tutelata che in Italia.
Potrei precisare che, negli Usa, le primarie non sono affatto, come afferma il signor Rossi, aperte ai soli iscritti ai partiti, dato che negli Usa gli iscritti in senso proprio ai partiti non esistono. Ma il punto è un altro. Negli Stati Uniti, chi vuole esercitare il proprio diritto di voto, si tratti del voto alle elezioni presidenziali o della partecipazione alle primarie per scegliere il candidato presidente democratico o repubblicano, è tenuto per legge ad iscriversi in un registro elettorale pubblico, in cui precisare il proprio orientamento politico: democratico, repubblicano o indipendente. Come si vede, il modello americano non si basa affatto sulla maggior segretezza dei dati personali dell’elettore, ma, al contrario, sulla dichiarazione pubblica del suo orientamento politico.
Si potrebbe adottare anche in Italia un sistema del genere? Per farlo bisognerebbe che il centrodestra accettasse le primarie come sistema di selezione dei suoi candidati alla leadership: siamo sicuri che sia davvero pronto a farlo?
Al di là delle sterili polemiche, comunque, le primarie del Partito Democratico sono state un successo senza precedenti nella storia politica europea. Non è mai successo che 3 milioni e mezzo di persone partecipassero all’elezione dell’assemblea costituente di un partito dando un’indicazione per la scelta del leader. In Francia, le consultazioni per la scelta del candidato socialista alla presidenza della Repubblica hanno coinvolto appena 200 mila persone. E nella storia dei congressi di partito, non si è mai visto un numero così alto di persone coinvolte. Ecco perché le primarie del Pd segnano un elemento di discontinuità. Nella politica italiana, adesso, c’è un prima e un dopo.Ed ecco perché credo che le primarie siano una scelta obbligata quando, spero il prima possibile, si tratterà di scegliere il candidato a sindaco per il Comune di Vicenza.


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Altra obiezione che potrebbe essere fatta: Vicenza non è Bologna ma è sempre più grande di Sondrio..... bene ... andiamo avanti....
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I Comuni nel Lazio


"Per le Amministrative 2008 primarie in tutti i comuni”“I

"Il centrosinistra del Lazio ha tutte le carte in regola per affrontare con serenita’ e incisivita’ le prossime elezioni amministrative. Questa serenita’ ce la da’ la consapevolezza di aver praticato in tante amministrazioni, a cominciare dalla provincia di Roma, un positivo risanamento incentrato sul buon governo e sulle politiche di sviluppo. Ora, e’ tempo di cominciare a discutere su come prepararsi politicamente all’appuntamento elettorale, a cominciare dalla selezione delle candidature che credo, in tutti i comuni, vadano individuate attraverso elezioni primarie del Pd ovunque".

Segreteria Regionale del PD

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Dove non sono state lanciate le primarie del Pd sono state previste le primarie di coalizione (dopo aver definito ovviamente la coalizione!), con la presenza però del candidato del PD.
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In Toscana

Firenze, 9 gen. - (Adnkronos) -

Il Partito Democratico propone agli alleati primarie aperte di coalizione in tutti i comuni per la scelta dei candidati sindaco e presidente di provincia del centrosinistra. E nei casi in cui non si realizzino accordi di coalizione il Partito Democratico sceglie comunque il metodo delle primarie aperte. Il Pd della Toscana ha fissato cosi' le proprie regole per il percorso verso le elezioni amministrative della prossima primavera. Sono 14 i comuni e 380mila circa gli elettori della regione chiamati al voto; 4 sono i comuni sopra i 15mila abitanti: Pisa, Massa, Viareggio e Campi Bisenzio.

Le procedure sono state stabilite ieri sera dalla conferenza dei coordinatori territoriali del Pd toscano, riuniti a Firenze dal segretario regionale del partito, Andrea Manciulli. Ribadito lo strumento prioritario delle primarie di coalizione aperte a tutti i cittadini elettori per la selezione dei candidati sindaco o presidente di provincia del centrosinistra. Il candidato ufficiale del Partito Democratico che partecipera' a queste primarie sara' indicato dall'assemblea comunale del Pd tra coloro che presenteranno la propria candidatura corredata da un numero di firme variabile a seconda dei territori.

I membri che andranno a comporre l'assemblea comunale, nelle realta' interessate dalle amministrative, saranno eletti entro il 27 gennnaio nel corso delle assemblee dei circoli di base di quel comune, alle quali saranno richiamati al voto gli elettori delle primarie del 14 ottobre.

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sabato 19 gennaio 2008

Questo è il PD che piace: quando gioca un ruolo vero !



Si può condividere o meno... ma questa è autorevolezza del PD. Quando si dice giocare un ruolo vero. A meno di considerare Vetroni incapace di avere tattica e strategia.

Coraggio Pd di Sondrio !


Il leader del Pd lancia una sfida al Cavaliere: "Abbia coraggio""Con lui si deve dialogare, non temo un nulla di fatto"

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Veltroni: "Noi al voto da soli. Berlusconi faccia la stessa cosa"


L'ira di Rifondazione: "Il Pd è un fattore di instabilità per il governo"
Veltroni: "Noi al voto da soli. Berlusconi faccia la stessa cosa"' . "Con qualsiasi sistema elettorale il Pd correrà da solo". Walter Veltroni "sfida" Silvio Berlusconi e scatena l'ira di Rifondazione. Davanti al nodo rappresentato dalla legge elettorale il sindaco di Roma mette in chiaro le scelte future del Pd: "Quale che sia il sistema elettorale alle elezioni correremo da soli" dice dal palco del convegno 'Liberta' Eguale' ad Orvieto. Una scelta netta che Veltroni chiede anche a Berlusconi: "Abbia lo stesso coraggio e dica quello che ho detto io: quale che sia la legge elettorale andrà alle elezioni da sola". Non si nasconda il Cavaliere. Riconosca che "con l'Udc, An e la Lega ci sono delle differenze e abbia il coraggio di dire che, quale che sia la legge elettorale, Forza Italia andrà ad elezioni da sola".


Dal sito di Repubblica, 19 gennaio 2008

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Raccolta firme Primarie Pd: dati molto positivi, adesioni autorevoli





E' partita la raccolta firme per le primarie. I primi dati sono molto positivi e registriamo adesioni autorevoli. Si è capito che non è in atto uno scontro correntizio o personalistico. E' la mobilitazione di chi non vuole un PD rinunciatario ma protagonista (non a parole) nella partita delle elezioni di Sondrio. Ci auguriamo che il Coordinamento Provinciale non si chiuda su se stesso ma rifletta ancora sul ruolo e sul progetto del partito, sul perimetro della coalizione, naturalmente con tutte le tattiche e strategie ritenute utili. Crediamo che vi sia ancora spazio per una sintesi vera delle posizioni all'interno del partito, che è costituito non solo dai 21 del Coordinamento provvisorio ma da tanti elettori e cittadini che abitano e vivono fuori dalla sede del PD di Sondrio.

Ricordiamo che è possibile scaricare il documento da sottoscrivere (o da fare sottoscrivere) al seguente URL http://ezio.democratico.googlepages.com/DocumentoPDTrabucchi_Firme_protetto.pdf

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giovedì 17 gennaio 2008

Via alla raccolta firme per le primarie: l'augurio che il PD di Sondrio riveda la propria posizione


Con Dioli, Grassi, Barbieri (Assessore regionale Emilia Romagna) e Beppe Carletti, leader dei Nomadi


Trabucchi, nel PD provinciale è aperta una discussione impegnativa su diversi fronti, in particolare sulle primarie per le elezioni di Sondrio…

Si è cosi.
La discussione, per la verità, è aperta nel PD a tutti i livelli.
Un dibattito certamente impegnativo, plurale e importante in quanto siamo tutti partecipi di un grande partito, di un partito nuovo che sta vivendo la sua fase costituente che non vuole deludere le attese di tanti cittadini e dei milioni di elettori del 14 ottobre scorso..

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Quali sono, secondo te, queste attese ?

Sono le attese che hanno sempre segnato il nostro cammino, iniziato nel 1995, quando capimmo che il centro-sinistra aveva bisogno di una nuova aggregazione ampia e forte delle diverse esperienze riformiste italiane.
Nasceva così l’Ulivo.
La vittoria alle elezioni politiche del 1996 e la crisi del 1998 dimostrarono al tempo stesso la forza e le criticità del nostro progetto.
Non riuscimmo poi a riportare il centrosinistra alla guida del Paese.
Il cammino è stato ripreso con le Primarie del 2005 ed il voto del 2006 ha confermato la giustezza della scelta.
Nell’aprile 2007 Ds e Margherita hanno compiuto il passo più importante, il più difficile della loro storia: lo scioglimento consapevole al fine di contribuire alla nascita di qualcosa di più nuovo e più forte, la creazione di un grande partito capace di unire esperienze e di intrecciare radici
Lo straordinario consenso popolare del 14 ottobre scorso ci ha imposto di accelerare ulteriormente il nostro cammino di unità.

Una grande partito riformista dunque…

Indubbiamente perché siamo in un momento di vera emergenza democratica in quanto il paese si trova oggi ad affrontare un pauroso deficit della politica. Un deficit di quantità e di qualità della politica che questi anni hanno drammaticamente alimentato. Il Partito Democratico nasce in questa emergenza per superarla con vigore.

In che modo ?

Con un percorso di riforme utili al Paese anche se talvolta impopolari, almeno all’inizio. Per continuarle a fare, e farle diventare popolari, c’è bisogno del PD, che ha in se la storia e la tradizione delle grandi culture democratiche e popolari di questo paese. Dalla tenace e paziente volontà di preservare il progetto che insieme abbiamo costruito, tra gelate e rinascite, siamo oggi alla costruzione di questo nuovo grande partito, ricco fisiologicamente di opinioni diversificate, di un pluralismo che va valorizzato come un pezzo importante del nostro patrimonio genetico.

Vi è ancora però molta antipolitica tra la gente…

E’ vero ma io guardo in avanti con fiducia.
Il 14 ottobre ha consegnato al PD la possibilità di rompere l'indifferenza e l’ostilità maturata nei confronti della politica.
Quando diciamo partito nuovo dobbiamo tuttavia pensare anche a strumenti e forme inedite; insomma vi è da mettere in campo una nuova cittadinanza politica attiva.

E quindi occorre capire quale forma deve avere il Partito..

La discussione sulla forma partito è una parte importante del confronto aperto all’interno del PD; è una discussione fondamentale perché riguarda innanzi tutto l’idea che abbiamo in merito alla democrazia nel terzo millennio.
Io penso ad una democrazia che moltiplichi le forme della partecipazione politica invece di contrarle in maniera sclerotica.
Il PD sta discutendo su questo interrogativo con la massima libertà di pensiero ed in piena autonomia.

Hai introdotto così il discorso delle primarie…

Parliamoci chiaro: se è vero che vogliamo un Partito capace di fare ciò che diciamo e per cui è nato, noi non possiamo non guardare con favore al ricorso a meccanismi di consultazione degli elettori come le primarie.
Le primarie sono poi un elemento identitario, costitutivo dello stesso Partito Democratico.
Il popolo delle primarie ha travolto i modelli del passato e ha fatto emergere un nuovo protagonista: non più l’iscritto-tesserato né il politico professionista remunerato, ma il cittadino-elettore attivo, che perlopiù non intende dedicarsi stabilmente alla politica, ma rivendica il diritto di far sentire e pesare la propria voce nei momenti decisivi della vita del partito nel quale si riconosce.
Io voglio lavorare perciò per un Partito in cui le primarie ci siano, ai diversi livelli, per la selezione dei candidati alle elezioni (da quelle di Sindaco a quelle per il governo del paese).
Un partito in cui l'elezione del segretario, dal nazionale al provinciale, possa godere della più ampia legittimazione possibile di elettori ed aderenti.
Un partito (intendiamoci subito) che individui anche i propri parlamentari attraverso le primarie.
Chiaro?

Ma a Sondrio il PD ha deciso di non tenerle...

Un grave errore, una decisione assunta peraltro da un Coordinamento, che seppur legittimato, ha un carattere provvisorio ed eletto sulla base di una regola che moltissimi hanno giudicato antidemocratica.
Un errore per le ragioni che ho cercato di spiegare prima.
Ma un errore anche perché ritengo che il PD di Sondrio, al suo primo impegno elettorale amministrativo riguardante per di più il rinnovo dell’Amministrazione della città capoluogo di Provincia, non poteva prescindere dalla ricerca e definizione della propria candidatura, con un progetto e un programma di governo di grande spessore che rispondesse alla grave crisi amministrativa nella quale è stata posta la città in questi anni di governo del centro-destra.

Deluso ?

Non solo io: questa decisione ha lasciato in molti tanta amarezza e delusione.
Ci si chiede: perché i circa 900 cittadini di Sondrio, che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre scorso, non possono essere chiamati a pronunciarsi e decidere il loro candidato Sindaco?
Io mi sono dato una risposta ed il tempo farà giustizia circa la fondatezza di queste mie due affermazioni: la prima, il PD di Sondrio non vuole le primarie perché non vuole avere un proprio candidato Sindaco, la seconda, il PD non vuole il proprio candidato Sindaco perché vuole “assecondare” la candidatura (non del PD) di Alcide Molteni, come qualcuno, uscendo finalmente dal velo di ipocrisia, ha dichiarato nella riunione del Coordinamento provinciale dell’otto gennaio. Un ruolo del PD volutamente rinunciatario.
Io esprimo forte dissenso. Se poi vuole essere chiamata polemica….

Ma cosa pensi delle candidature già “in pista” di Molteni e Schena?

Penso quello che ho scritto, con altri amici, nel documento presentato al Coordinamento Provinciale del PD.
Alcide Molteni ed Angelo Schena sono esponenti importanti del centro-sinistra valtellinese: il primo già Sindaco di Sondrio per due mandati consecutivi, il secondo candidato Sindaco nelle ultime elezioni amministrative perse per un soffio.
Ma non sono candidati del PD.
Sarei felice se, indette le primarie, vi potessero partecipare in aggiunta ad altri eventuali candidati Sindaco.
Al vincitore andrebbe il sostegno leale mio e di tutto il Partito Democratico.


Nel documento avete indicato anche un percorso operativo…

Abbiamo indicato innanzi tutto i due presupposti (peraltro scontati) affinché si possano tenere le primarie: il primo è che il Partito decida di partecipare alle elezioni con un proprio candidato, il secondo è che vi siano almeno due candidature alle primarie stesse.
Poi lo scopo delle primarie: consentire di far emergere, attraverso regole serie, rigorose, trasparenti, la candidatura più autorevole del PD: autorevole per la figura del candidato, autorevole per la qualità del progetto, autorevole per il consenso raccolto.

Ed ora ?

All’indomani della decisione assunta dal Coordinamento Provinciale, abbiamo deciso di aprire una riflessione allargata ad altri amici.
Ed è stato un incontro partecipato, con il contributo di diverse sensibilità politiche e culturali, nel corso del quale abbiamo registrato una pressochè totale adesione al documento.
Ma soprattutto è stata riportata quella amarezza e delusione di cui ho parlato prima.
Abbiamo così deciso di procedere alla raccolta di firme tra coloro che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre per chiedere al PD provinciale di rivedere la propria posizione.
C’è ancora tempo per imboccare questa strada nuova, identitaria, innovativa ed utile.

Il ruolo poi del candidato Sindaco ?

Il candidato vincitore delle primarie definisce, con il partito, il quadro delle alleanze, la formazione cioè della coalizione, alla luce naturalmente delle priorità programmatiche dell’azione di governo che il candidato stesso ha inteso sollecitare dando la propria disponibilità a “scendere in campo”.
E quello delle alleanze è un altro tema cruciale, un passaggio politico sul quale il PD non ha ancora aperto la discussione.

Raccolta firme: che riscontro vi immaginate di trovare tra la gente ?

Credo positivo, ci sono già “indizi” precisi e concordanti.
Siamo in tanti a crederci, con la lucidità della ragione e con il coraggio dell’innovazione.
Il risultato finale lo vedremo.

Intervista a cura di Irene Bertoletti.

È possibile scaricare il documento da sottoscrivere (o da fare sottoscrivere) al seguente URL http://ezio.democratico.googlepages.com/DocumentoPDTrabucchi_Firme_protetto.pdf

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Dalle Grave Valerio: un convinto sì alle primarie


Un altro si alle primarie PD per le elezioni di Sondrio.
Viene da Valerio Dalle Grave, uomo del sindacato e della politica, ma soprattutto uomo di grande passione civile.
Pubblichiamo di seguito il testo del suo intervento:

LE PRIMARIE DEL PD
Ho letto con interesse e curiosità i comunicati riguardanti le decisioni del PD provinciale, apparsi sui quotidiani “Il Giorno” e “La Provincia” del 10 gennaio scorso: la delusione mi ha lasciato l’amaro in bocca!

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Mi sono chiesto, in proposito, che senso ha avuta la mia, e altrui, partecipazione al voto alle primarie per la costituente del PD, dello scorso 14 ottobre 2007, se alla prima importante occasione che si presenta per “rodare” la nuova creatura a cimentarsi in una importante competizione, si conclude con un flop.
L’idea mia e di tanti amici con i quali ho avuta la possibilità di scambiare pareri e opinioni era, ed è, improntata tutta verso uno sforzo comune, dal punto di vista politico e intellettuale, per contribuire a dare vita ad un “partito nuovo” che fosse capace di cassare tutto l’armamentario arcaico fatto di reminescenze ideologiche, schemi strutturali e organizzativi, appartenenti ormai ad un passato che, pur avendo dato anche dei buoni frutti, non regge più il confronto con i cambiamenti in atto.
Il nuovo partito, secondo la mia ingenua aspirazione, avrebbe potuto e dovuto (e lo può ancora fare) dare una “scossa” all’ambiente politico – amministrativo di questa provincia, impastoiato da una parte, nelle grinfie di interessi di parte protetti e garantiti da un governo regionale di matrice clerical-fascista e, dall’altra, da una compagine di “**Moggi della politica e talebani del mercato” rappresentati dagli appartenenti alla Lega Nord. (**L’espressione è stata usata da Marco Vitale in una delle sue esternazioni)
Inoltre, il PD, con buona dose di coraggio, potrebbe offrire alla società civile sondriese e valtellinese un alto esempio di “democrazia deliberativa” dove il cittadino elettore può sentirsi riconosciuto, valorizzato e riscattato dall’umiliazione determinata dal ruolo di vassallo in cui è stato ridotto.
Io sono del parere che, il PD non debba rinunciare a presentare propri candidati da sottoporre alle votazioni primarie, indipendentemente dai risultati della successiva competizione elettorale. I neodirigenti provinciali del PD non possono (con le loro riserve, le loro titubanze e perplessità) a loro volta umiliare gli elettori che nello scorso 14 ottobre si sono recati pieni di speranza alle urne: sarebbe come uccidere il neonato nella culla.
Questioni di dignità politica e democratica mi fanno dire che il contenuto della proposta di Ezio Trabucchi meriti di essere sostenuta fino in fondo.

12 gennaio 2008
Valerio Dalle Grave

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martedì 15 gennaio 2008

Ieri sera in via Visciastro: riunione partecipata e positiva

Una riunione partecipata e veramente positiva quella di ieri sera nella sede di via Visciastro a Sondrio.
E' stato illustrato il documento pro primarie per le elzioni di Sondrio, atto consegnato al Coordinatore provinciale e già pubblicato sul blog.
Si è registrata una pressochè totale adesione e un convinto invito a proseguire sulla strada intrapresa.
Decise anche le iniziative da assumere.
Giovedì prossimo, oltre che sul blog, verrà data completa informazione anche tramite un comunicato (o conferenza) stampa.
A presto.

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lunedì 14 gennaio 2008

La riunione di questa sera a Sondrio: nessuna corrente da organizzare

Non c’è alcuna voglia da parte mia e di altri amici di costituire una corrente all’interno del PD provinciale.
Le nostre opinioni, il nostro modo diverso di interpretare il PD non si trasformerà mai in operazioni correntizie.

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Ci si riunisce perché chi ha condiviso il nostro percorso fin qui vuole con noi riflettere alla luce delle decisioni dell’ultimo Coordinamento Provinciale.
Preoccupa e delude la linea rinunciataria del PD di Sondrio, la quale ha aperto una situazione difficile per il partito e per tutto il centro-sinistra.
Emerge anche questa constatazione in alcuni: il Coordinamento Provinciale, per la genesi e la natura della sua composizione, non riesce a dare quell’indirizzo politico che traduca e rappresenti veramente la discussione in atto nel partito.
Una discussione che è più articolata e vivace di quanto appaia.
Noi siamo un pezzo di questa discussione nel partito.
Non siamo un pezzo di partito.

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Commissione Statuto Nazionale: riunione serena e alcuni nodi importanti da sciogliere

Sabato scorso a Roma si è tenuta un’altra riunione della Commissione Statuto Nazionale.
Clima sereno, quasi tutti i 100 componenti presenti.Si sta entrando nel vivo.

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Il 2 febbraio prossimo si terrà infatti l’ultimo incontro della Commissione, la quale sarà chiamata a proporre gli ultimi emendamenti e votare il testo definitivo che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Costituente Nazionale.
Clima sereno dicevo (la stampa nel riferire è un pò sopra le righe) ma alcuni nodi importanti sono ancora da sciogliere.
Parlando con Goffredo Bettini si colgono le ragioni e preoccupazioni di Veltroni, bevendo un caffè con Nicola Latorre conosci il pensiero di D’Alema, poi ci sono i “vecchi” amici popolari ed è evidente che Marini non è distratto.
Si può arrivare comunque ad un testo largamente condiviso, nonostante sensibilità diverse.Riferirò ampiamente domani.

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giovedì 10 gennaio 2008

Perchè le primarie ? Il nostro pensiero espresso in un documento


Ieri avevo riferito della mia posizione a favore delle primarie del PD in vista delle elezioni amministrative, posizione espressa nella riunione del Coordinamento Provinciale di martedì 8 gennaio e contenuta in un documento sottoscritto anche da Maria Greca Colamartino, Enrico Dioli e Teresa Tognetti e consegnato agli atti del PD.

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Ho anche dato notizia che su tale documento chiederemo un approfondimento a quanti vorranno partecipare a questa discussione.

A riguardo è stata convocata, come già sapete, una riunione per lunedì 14 gennaio 2008, ore 21.00, presso la sede di via Visciastro n. 1 a Sondrio.

Subito dopo l’incontro ci eravamo impegnati a pubblicare il documento condiviso e arricchito.

Nella serata di oggi, a seguito di numerose telefonate ed email nelle quali è stata manifestata tutta l'amarezza e la delusione per la decisione di non tenere le primarie PD, mi sono determinato ad accogliere l'invito a pubblicare subito il nostro documento.

Qualcuno mi ha anche riferito di voci circa la mia intenzione, con altri amici, di abbandonare il PD.


Nulla di più infondato.
Noi rimaniamo nel PD perchè crediamo che possa diventare un grande e forte partito, anche qui in Provincia.

Abbiamo certamente, e cominciamo ad essere in molti, un modo diverso da altri di interpretare il ruolo e la novità del Partito Democratico.


Ricordo che di primarie ci siamo riempiti la bocca tutti e, quando si sono svolte, i cittadini hanno sempre risposto oltre ogni previsione perchè si sentivano coinvolti e protagonisti di decisioni e non di semplici opinioni (quasi sempre non vincolanti per le segreterie di partito).


Ebbene, quando, per la prima volta, il PD di Sondrio è stato chiamato a deliberare se utilizzare questo strumento innovativo nella capacità di concedere un vero spazio decisionale ai cittadini nelle scelte più importanti del partito nuovo (come peraltro verrà sancito a livello statutario), ci siamo fermati e abbiamo detto di no con le più variegate motivazioni, comprese quelle di ordine tattico e strategico come se noi invece fossimo degli sprovveduti o "garibaldini".

Il PD ha rinunciato perchè, per dirla testualmente alla Roberto Marchini, " il partito deve assecondare la candidatura di Molteni".


Per lo meno è stato chiaro...


Leggerete nel documento che cosa pensiamo riguardo le candidature (non del PD) "in pista".


Lo sappiamo: avremmo potuto avere il nostro candidato, una volta lanciate le primarie.


Avremmo quindi definito il perimetro della nostra coalizione ed individuato il leader della coalizione stessa.


Il tutto con un ruolo vero e forte del PD, non solo a parole.


Continueremo a lavorare nel PD a Sondrio, e, per quanto mi riguarda, a Roma, dove sabato prossimo riprenderanno i lavori della Commissione Statuto.


Ma nel PD, come altri, voglio sempre starci con la schiena dritta e senza nascondermi nell'anonimato di chi scrive commenti su questo blog senza avere il coraggio di firmarli.


Commenti anonimi che in ogni caso pubblico come ho sempre fatto sino a quando non cadranno nell'ingiuria o nella diffamazione, nel qual caso ho il dovere e la responsabilità (caro lettore che mi citi nella mia professione di legale) di cestinare.


A presto.






IL NOSTRO DOCUMENTO

(Scarica il documento in formato *.pdf al link http://ezio.democratico.googlepages.com/DocumentoPDTrabucchi_protetto.pdf


ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI SONDRIO 2008:
SI ALLE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO


Una proposta politica
Un percorso operativo

Premessa

Questo documento vuole costituire una proposta da sottoporre alla discussione del Coordinamento Provinciale PD nella riunione dell’ 8 gennaio 2008.
Un contributo al partito affinché affronti un percorso innovativo, coraggioso e proficuo verso le elezioni amministrative di Sondrio.


Perché le primarie del PD ?

“Il nostro vero problema adesso è come evitare di mettere il vino nuovo in otri vecchi.
E’ combattere la tentazione di inquadrare questa enorme novità dentro schemi tradizionali…
Se fosse così, davvero avremmo fatto una cosa certamente utile, ma in definitiva modesta: da due partiti ne avremmo ricavato uno.Ma non è stata questa l’ambizione che ci ha mosso e che ha mobilitato il nostro popolo.
Insieme, abbiamo voluto dar vita ad un partito nuovo: per fisionomia organizzativa, per orientamento politico e programmatico, per orizzonte ideale e culturale.Col loro voto, i tre milioni e mezzo del 14 ottobre hanno già fondato un partito che in Italia non c’è mai stato, diverso da quelli che conoscevamo prima: il Partito democratico sarà, perché così lo hanno voluto loro, un partito di cittadini-elettori…Il popolo delle primarie ha travolto i modelli del passato e ha fatto emergere un nuovo protagonista: non più l’iscritto-tesserato né il politico professionista remunerato, ma il cittadino-elettore attivo, che perlopiù non intende dedicarsi stabilmente alla politica, ma rivendica il diritto di far sentire e pesare la propria voce nei momenti decisivi della vita del partito nel quale si riconosce.Siamo dunque in presenza di una figura nuova, quella del cittadino-elettore attivo, il vero protagonista della fondazione del Pd: ed è attorno al primato di questa nuova figura che dobbiamo costruire il modello organizzativo del partito nuovo.
Un modello nel quale la partecipazione viene prima dell’appartenenza….
E’ una sfida di innovazione, ed è qualcosa che deve partire da noi, che deve entrare prima di tutto nella nostra testa…E il Partito democratico, che già oggi nasce con questo segno di innovazione, sarà sempre di più un partito nuovo….Le decisioni rilevanti dovranno essere prese con il metodo delle primarie aperte, ovvero dando la parola e lo scettro ai cittadini-elettori.
Con il metodo delle primarie si sono scelti e si sceglieranno il leader e i segretari del partito a livello regionale; e lo stesso dovrà avvenire per i candidati alle massime cariche di governo nelle regioni, nelle province e nei comuni…”

(Walter Veltroni, Segretario Nazionale PD, intervento all’Assemblea Costituente Nazionale PD – Milano, 27 ottobre 2007)

“Perché se è vero che vogliamo un partito capace di interpretare la società, non possiamo non guardare con favore al ricorso a meccanismi di consultazione degli elettori come le primarie.
Ma al tempo stesso, noi vogliamo un partito radicato nel territorio, che sappia mediare e rappresentare interessi di ampi settori della società e che sappia costruire gruppi dirigenti in grado di tessere il consenso del paese intorno a quell'agenda di riforme di cui abbiamo straordinario bisogno.
E ciò è possibile facendo affidamento su un corpo di iscritti che riscoprano, nella militanza volontaria, la politica come esperienza al servizio della comunità.
La discussione sulla forma partito è una parte importante della confronto su ciò che intendiamo essere la democrazia nel terzo millennio.
Una democrazia che moltiplichi le forme della partecipazione politica, invece di contrarle in maniera sclerotica.
Lavoriamo perciò per un partito in cui le primarie ci siano, ai diversi livelli, per la selezione dei candidati alle elezioni (da quelle di Sindaco a quelle per il Governo del paese).
Un partito in cui l'elezione del segretario a tutti i livelli possa godere della più ampia legittimazione possibile di elettori e iscritti”.

(Maurizio Martina, Segretario Regionale PD, intervento all’Assemblea Costituente Regionale PD – Milano, 10 novembre 2007)

Abbiamo voluto ricordare, in apertura di questo documento, gli interventi di Veltroni e Martina rispettivamente all’Assemblea Costituente Nazionale e Regionale.
Interventi che, sul punto, abbiamo tutti apprezzato per la sottolineatura puntuale del senso, della funzione e della novità delle primarie, come strumento profondamente democratico a disposizione del partito nuovo per radicare la figura nuova del PD, quella del “cittadino-elettore attivo”.
La stessa (e più recente) bozza dello Statuto Nazionale del 29 dicembre scorso (art. 20) sancisce e disciplina “le primarie”, intendendo le “ consultazioni che hanno ad oggetto la scelta dei/lle candidati/e a cariche istituzionali elettive” (1° comma)”, precisando che “ vengono in ogni caso selezionati con il metodo delle primarie i/le candidati/e alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione (4° comma)”.
“Non si tengono le elezioni primarie nel caso in cui per una data carica sia stata avanzata una sola candidatura ( 9° comma)”.

Le primarie del PD: i presupposti

Le primarie (si è detto) sono uno strumento per l’individuazione della candidatura del PD alla “carica istituzionale elettiva”;
due i presupposti (peraltro scontati) affinché si possano tenere le primarie: il primo è che il partito decida di partecipare alle elezioni con un proprio candidato, il secondo è che vi siano almeno due candidature alle primarie stesse.
Noi riteniamo che il PD di Sondrio, al suo primo impegno elettorale amministrativo riguardante per di più il rinnovo dell’Amministrazione della città capoluogo di Provincia, non possa prescindere dalla ricerca e definizione della propria candidatura, con un progetto e un programma di governo di grande spessore che possa rispondere alla preoccupante emergenza democratica e alla grave crisi amministrativa nella quale è stata posta la città in questi anni di governo del centro-destra.

La candidatura del PD: autorevole e di forte consenso

Le primarie devono consentire di far emergere una candidatura autorevole del PD: autorevole per la figura del candidato, autorevole per la qualità del progetto, autorevole per il consenso raccolto.

Primarie: le regole

Funzionali all’autorevolezza della candidatura, nei termini descritti, sono le regole delle primarie.
Si tratta di un aspetto assolutamente fondamentale, diremmo decisivo.
Le regole devono infatti, da una parte, determinare condizioni che non rendano di fatto impraticabili le primarie ma, nello stesso tempo, devono qualificare le candidature alle primarie con un quorum di sottoscrizioni per la presentazione ed una percentuale di consenso non insignificanti.
Sul punto (quorum e percentuale) si è sviluppata un’articolata discussione all’interno del partito che ha portato la Commissione Statuto Nazionale a proporre, nella sopraccitata ultima bozza del 29 dicembre 2007, un quorum di sottoscrizioni pari al 10% dei componenti dell’Assemblea del relativo livello territoriale ovvero un numero di sottoscrizioni pari almeno al 5% degli aderenti nel relativo ambito territoriale (art. 20, 6° comma).
Per quanto riguarda la percentuale di consenso da raggiungere non vi è, al momento, alcuna espressa ed esplicita previsione statutaria; in mancanza, il candidato che ottiene un voto in più “vince” le primarie indipendentemente dalla percentuale raggiunta.
La nostra proposta, per le ragioni sottolineate in precedenza, assume parametri più impegnativi rispetto a quanto contenuto nell’ultima bozza statutaria: un quorum di sottoscrizioni per la presentazione delle candidature pari al 15% dei cittadini di Sondrio che hanno partecipato alle primarie PD del 14 ottobre 2007 (elettori delle primarie del 14 ottobre perché ad oggi costituisce l’unico riferimento al livello territoriale).
Il candidato vincente alle primarie deve, in base alla nostra proposta, raggiungere almeno un numero di voti pari al 25% + 1 del numero di partecipanti, nell’ambito territoriale di riferimento, alle primarie PD del 14 ottobre 2007.
Qualora non fosse raggiunta questa percentuale del 25%+1, le primarie non possono esprimere alcuna candidatura del PD.

Primarie: organizzazione e termini

Lo svolgimento delle primarie viene affidato al Responsabile (o Ufficio) organizzativo o ad una Commissione ad hoc, nominata dal Coordinamento Provinciale, che definisce le procedure operative per la gestione delle operazioni di voto. Le candidature alle primarie sono valide solo se accompagnate dai seguenti documenti sottoscritti dal candidato: a) dichiarazione di accettazione della candidatura; b) impegno a riconoscere e sostenere lealmente il vincitore delle primarie c) documento che sintetizza le “Priorità programmatiche” dell’azione di governo che il candidato stesso intende promuovere. Al/i candidato/i non vincitore/i delle primarie viene riconosciuto un ruolo significativo nella compagine amministrativa. La presentazione delle candidature deve avvenire entro il 27 gennaio 2008 ( o comunque in una data prossima da definire). Le lezioni primarie si tengono a Sondrio il 9 e 10 febbraio 2008 (o comunque in una data prossima da definire).


L’invito ad Alcide Molteni ed Angelo Schena

Alcide Molteni ed Angelo Schena, esponenti importanti del centro-sinistra valtellinese: il primo già Sindaco di Sondrio per due mandati consecutivi, il secondo candidato Sindaco nelle ultime elezioni amministrative di Sondrio perse per un soffio.
Molteni ha deciso di correre anche in questa tornata elettorale.
Pure Schena pare disposto a (ri)scendere in campo.
Faremmo bene a chiedere ufficialmente ad entrambi di partecipare alle primarie del PD, in aggiunta così ad altri eventuali candidati PD.
Al vincitore ovviamente il sostegno leale e forte di tutto il Partito Democratico unito.

PD e la coalizione

Il candidato vincitore delle primarie del PD definisce, con il partito, il quadro delle alleanze, la formazione cioè della coalizione.
È un altro tema cruciale, un passaggio politico sul quale il PD è chiamato ad una riflessione profonda e franca.
Dopo la definizione della coalizione, occorrerà decidere, con gli altri soggetti componenti l’alleanza, se ricorrere o meno alle primarie di coalizione.

Il percorso (ad oggi) di Brescia

Con Sondrio, Brescia è il secondo capoluogo di provincia lombardo che andrà al voto.
Il PD di Brescia ha lanciato le primarie per la scelta del proprio candidato Sindaco (sufficienti 100 sottoscrizioni di elettori delle primarie del 14 ottobre oppure di 4 eletti nelle assemblee costituenti).
Nel termine fissato per la presentazione delle candidature, a fronte di più disponibilità, il partito ha trovato un ampio accordo su un solo nominativo, quello dell’on. Emilio Del Bono.
Paolo Corsini (attuale Sindaco di Brescia), nella veste di Segretario cittadino del Pd, ha sottoposto quindi il nome di Del Bono al Coordinamento del partito per la nomina a candidato Sindaco di Brescia per le amministrative del 2008.
Del Bono – si legge in una nota del PD di Brescia - sarà proposto nei prossimi giorni al vaglio dei partiti che oggi formano la coalizione che guida Palazzo Loggia (Pd, Socialisti, Civica, Udeur, Italia dei Valori, PdCi e Verdi).
Un’alleanza che - alla luce degli ultimi sviluppi della politica –molti a Brescia vorrebbero mettere in discussione.
Non a caso i vertici del Pd bresciano parlano esplicitamente della necessità di "ridefinire il perimetro della coalizione", che per qualcuno significa “tagliar fuori” Comunisti italiani e Verdi (ormai alleati di Rifondazione e Sinistra democratica ex Ds) e aprire alle altre "forze cattoliche e moderate di centro". Per altri - una minoranza - significa invece provare a coinvolgere in qualche modo l’ancora magmatica Cosa Rossa, che sul piano elettorale nella città di Brescia può valere tra i 7 e i 10 punti percentuali.
Dopo la definizione dell’alleanza, verrà deciso se sarà necessario ricorrere alle primarie di coalizione.

L’esigenza di decidere ora

Abbiamo la necessità (stante i tempi) di portare a decisione il confronto all’interno del PD provinciale sul percorso da svolgere in vista delle elezioni amministrative di Sondrio.
Ci auguriamo che il PD di Sondrio sia all’altezza del suo compito e consapevole del ruolo che deve sempre più assumere, nei termini che abbiamo voluto sottolineare citando alcuni passaggi di Veltroni e Martina in apertura di questo nostro contributo.

Ci auguriamo, con tutti voi, di essere lucidamente coraggiosi.


Sondrio, 8 gennaio 2008

Colamartino Maria Greca

Dioli Enrico

Tognetti Teresa

Trabucchi Ezio

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Il comunicato stampa di Costanzo dopo la riunione del Coordinamento Provinciale dell'8 gennaio scorso

Pubblico il comunicato stampa di Costanzo emesso dopo la riunione del Coordinamento Provinciale di martedì 8 gennaio e ricevuto via email.

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Sondrio, 9 Gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA
Si è tenuta ieri sera la riunione del Coordinamento provinciale del PD per valutare le iniziative d’assumere in vista delle prossime elezioni amministrative del capoluogo.
Alla riunione erano presenti anche i Consiglieri comunali di Sondrio che hanno partecipato alla nascita del PD.
La loro presenza, attraverso un’analisi del percorso da intraprendere per tornare ad un buon governo della città, è servita da stimolo anche alla concretezza della discussione.
La grande maggioranza dei numerosi interventi ha valutato l’opportunità di sciogliere il nodo delle primarie dentro un percorso politico che tenga conto del sistema della legge elettorale a doppio turno con l’elezione diretta del Sindaco.
Il dibattito sulle primarie del PD ha finalmente assunto una valenza politica del ruolo del PD dentro uno scenario di possibili coalizioni, a scapito di una contrapposizione tra fautori o detrattori delle primarie: uno strumento importante che non va strumentalizzato e che deve fare i conti con la situazione politica presente nel capoluogo.
Per questo si è deciso di non percorre il percorso delle primarie solo del PD ma di valutare, chiarito il percorso di quali alleanze siano possibili, di eventuali primarie di coalizione.
Questo non esclude la possibilità di presentare un candidato del PD, anzi, vi è stata una sollecitazione alla ricerca di eventuali nominativi di possibili ed autorevoli candidati che possano fare riferimento al PD.
È emersa la necessità che il PD ricopra un ruolo politico forte nella gestione delle alleanze.
Il percorso delineato prevede la predisposizione di una bozza di punti programmatici e la successiva apertura ad incontri con gli elettori del PD e i cittadini di Sondrio per valutare ed arricchire il programma.
Si è deciso di dare mandato ai Consiglieri comunali uscenti, attraverso la creazione di gruppi di lavoro che dovranno coinvolgere tutti quelli che intendono collaborare, per delineare i punti qualificanti del programma per un buon governo della città in grado di rilanciare il ruolo di Sondrio come vero capoluogo culturale, sociale, istituzionale, economico e politico della provincia.
Il PD si aprirà ad un confronto politico a tutto campo per valutare l’opportunità, attorno ad una condivisione di punti qualificanti e condivisi, di alleanze istituzionali per il buon governo della città.
La scommessa per il Pd sarà la capacità di scomporre e ricomporre l’elettorato dentro un progetto credibile ed autorevole di governo della città.
Nei prossimi giorni verrà presentato il sito del PD in cui vi sarà un forum di discussione dove gli elettori potranno portare il proprio contributo.

Il Coordinatore Provinciale
Angelo COSTANZO




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Vuoi aderire alla Associazione 360?

Se sei interessato all'attività dell'Associazione 360, puoi andare sui seguenti link per scaricare due documenti importanti.
Lo Statuto Nazionale http://ezio.democratico.googlepages.com/Associazione__360_statuto_protetto.pdf

La scheda di adesione persone fisiche http://ezio.democratico.googlepages.com/scheda_adesione_persone_fisiche_prot.pdf

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mercoledì 9 gennaio 2008

Così non va… hanno detto no alle primarie !




Noi non siamo d’accordo: ieri hanno detto no alle primarie per le elezioni di Sondrio !

Le motivazioni ?

No alle primarie perché non c’è tempo !
Si alle primarie ma la prossima volta !
No alle primarie per ragioni tattiche e strategiche !
Si alle primarie ma non qui !

Insomma le tanto decantate primarie non si terranno !

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Peccato veramente: una straordinaria occasione di partecipazione democratica persa !

Nella riunione del Coordinamento Provinciale PD di ieri sera ho illustrato la posizione condivisa anche da Maria Greca Colamartino, Enrico Dioli e Teresa Tognetti; posizione espressa in un documento consegnato agli atti del PD di Sondrio sul quale chiederemo un approfondimento a quanti vorranno partecipare a questa discussione.

A riguardo la riunione è fissata per lunedì 14 gennaio 2008, ore 21.00, presso la sede di via Visciastro n. 1 a Sondrio.

Subito dopo l’incontro pubblicheremo il documento condiviso e speriamo arricchito.


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martedì 8 gennaio 2008

PD: le prossime tappe della costituzione



Dopo il debutto di Milano, torna a riunirsi l’Assemblea Costituente del Partito Democratico. Il prossimo incontro è previsto per marzo e questa volta gli oltre 2000 delegati si riuniranno a Roma.

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È quanto deciso ieri nel corso dell’esecutivo nazionale del partito riunitosi per oltre tre ore nella sede di piazza Sant’Anastasia.

Nessuna data ancora stabilita, ma ben chiari gli obiettivi dell’incontro, varare lo statuto, il manifesto dei valori e il codice etico del futuro partito, alle quali bozze ormai da mesi stanno freneticamente lavorando i trecento commissari nominati il 27 ottobre a Milano. Stabilite, inoltre, sempre ieri, le prossime tappe della costituzione del partito, presentate ai giornalisti dal vicesegretario Dario Franceschini.

Come già più volte annunciato i mesi di gennaio e febbraio vedranno il territorio impegnato nella costruzione degli ottomila circoli del Pd e nella consegna, a tutti coloro che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre, dei certificati di fodatori del soggetto politico.
Inoltre, è previsto per il 23 gennaio 2007, il debutto dei primi forum nazionali che andranno a costruirsi in seno al partito, ma, che saranno guidati da «personalità – come ha tenuto a sottolineare Franceschini - prevalentemente esterne al Pd».
Poi, si terranno su tutto il territorio una serie di manifestazioni a sostegno di quelle questioni che più stanno a cuore del Pd: il 26 e 27 gennaio, si incontreranno a Firenze per parlare di ambiente, il segretario Veltroni, Fisher e Segolene Royal; il 2 febbraio a Palermo la parola d'ordine sarà lotta alla mafia; l'8-9 febbraio si svolgerà un seminario a porte chiuse sui talenti d'Italia.Ed ancora, il 22 e 29 febbraio, il partito ricorderà, con incontri e seminari, i 30 anni dalla morte di Aldo Moro; il 29 marzo si terrà la prima conferenza operaia del partito a Brescia.

I primi di aprile appuntamento a Udine contro la criminalità.
Da non scordare, poi, che, tutto il mese di aprile sarà dedicato alle primarie dei giovani del Pd.

Foto: Goffredo Bettini, componente Esecutivo Nazionale PD e Coordinatore Fase Costituente

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Coordinamento provinciale PD: si decide sulle primarie




Questa sera è convocato il Coordinamento Provinciale del PD.
Oltre alla costituzione dei Circoli, si decide in merito alle primarie in vista delle elezioni amministrative di Sondrio.
Il Segretario Costanzo si è impegnato a presentare una proposta.
Discussione e deliberazione importanti dunque.
Non mancherà il mio contributo.
Riferirò domani.

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lunedì 7 gennaio 2008

La risposta di Costanzo alla lettera di Bettini

Il Coordinatore Provinciale PD Angelo Costanzo mi chiede di pubblicare la sua risposta alla lettera di Giovanni Bettini che abbiamo riportato nei giorni scorsi.
Ecco la risposta di Costanzo (ndr: nella foto ):








Caro Giovanni,
ti ringrazio per il tuo puntuale e come sempre pungente contributo.
Lo considero uno stimolo al dibattito.
Voglio comunicarti che la riunione di ieri non era "segreta" nemmeno "carbonara" era semplicemnete una riunione.
Una riunione in cui il Segretario Regionale, assieme al responsabile degli enti locali del PD Lombardo hanno voluto capire direttamente la situazione di Sondrio anche in vista del delicato appuntamento elettorale, cosi come hanno fatto a Brescia.
Non ho ritenuto di anticipare la riunione con il Segretario Regionale con comunicazioni ufficiali per evitare che questo appuntamento fosse caricato d'enfasi e aspettative magari anche sulla stampa come gia avvenuto in precedenza per altri incontri locali del PD.
Cio si sarebbe prestato a strumentalizzazioni, polemiche che ritengo vadano evitate.
Ve ne sono gia troppe!
Credo che un dirigente deve avere la responsabilita di non alimentare polemiche e lavorare per costruire un radicamento provinciale del PD.
Questa e la strada che sto percorrendo assieme ad altri.
Per chiarezza di tutti alla riunione hanno preso parte alcuni esponenti delle liste che hanno concorso alla nascita del PD:
Maria Laura Bronda, Riccardo Marchini, Roberto Marchini, Renato Lupoli, Enrico Dioli, Ezio Trabucchi, Giovanni Curti ed io.
Come vedi nulla di segreto o strategia concordate tra pochi intimi.
Nulla si e deciso.
Abbiamo affrontato con lealta e franchezza le difficolta di una fase di costituzione del PD.
Una fase di transizione, difficile in cui servono meno polemiche e molto lavoro, come quello che ha portato in queste settimane all'informatizzazione della banca dati dei votanti delle primarie.
Personalmente ritengo che la discussione su cosa dovra fare il PD a Sondrio deve uscire dalla valutazione esclusiva del comitato provinciale e far partecipare anche coloro che il 14 ottobre a Sondrio hanno fatto nascere il PD.
Questo e quello che ho proposto ieri assieme ad altre valutazioni che saranno oggetto della riunione del comitato provinciale gia convocata per
l'8 gennaio.
Il primo passaggio e stato quello di allargare la partecipazione della riunione dell'8 c.m. ai consiglieri comunali che in questi anni hanno svolto un ruolo importante all'interno del Comune e che si riconoscono nel PD.
Il passaggio successivo credo che dovra essere quello di coinvolgere, nel minore tempo, possibile quanti vorranno contribuire alla predisposizione delle linee programmatiche del PD per il rilancio della citta magari costituendo gruppi di lavoro tematici.
Penso a coloro che pubblicamente hanno manifestato la voglie di esserci e dare il loro contributo, ma anche a chi non ha scelto i giornali per esprimere le proprie considerazioni ma ha manifestato comunque la volonta d'essere della partita.
Molti discutono di primarie ma pochi discutono di quali linea politica tenere per vincere e potere tornare ad un buon Governo della citta e su quali punti programmatici puntare per il rilancio del ruolo della citta capoluogo.
Anche di questo bisogna discutere coinvolgendo tutti coloro che vogliono dare il loro contributo uscendo dalle polemiche che rischiano d'allontanare quanti in questo progetto hanno messo entusiamo e impegno.
Stiamo predisponendo il sito del PD della provincia di Sondrio non solo per raccogliere documenti e materiale ma anche come strumento per fare partecipare alla dicussione e alla vita del partito gli elettori delle primarie e non solo.
Vi sara un forum decicato esclusivamente alle elezioni Amministrative di Sondrio.
Se non ci saranno intoppi il tutto sara pronto per giovedi 10 gennaio.
Dei contenuti della tua mail avremo tempo e modo di discutere anche con gli altri che vorranno partecipare a portare il loro contributo nelle riunioni che dopo martedi 8 organizzeremo come PD.
Colgo l'occasione per comunicare a te e a quanti leggono questa mail che tra il 26 e il 27 dovremmo costituire i Circoli del Partito Democratico.
E' un momento importante che non va sottovalutato. Da qui inizieremo a radicare il PD nel territorio.
Servira lavorare molto e per questo l'unica decisione presa ieri e di natura organizzativa d'affiancare al Segretario Organizzativo Giovanni Curti altre due persone che possano aiutarlo nell'attivita che deve precedere l'appuntamento della nascita dei circoli e del radicamento del partito.
Come coordinatori provinciali del PD assieme al Segretario Regionale abbiamo predisposto un regolamento quadro per la loro costituzione che vi allego.
Ritengo opportuno in premessa della riunione del Comitato Provinciale di Martedi affrontare anche questo tema visto i tempi ristretti.
Cordiali saluti.
A presto.
Angelo Costanzo

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Un saluto caro agli amici PD di Ischia




Ho ricevuto gli auguri di buon anno dai cari amici PD di Ischia, conosciuti quando ero Sindaco.
Ricambio di cuore e saluto con affetto:

Giuseppe Ferrandino, Sindaco di Ischia e tutta l'Amministrazione
Vincenzo D'Ambrosio, Sindaco Casamicciola Terme e tutta l'Amministrazione
Riccardo Cioffi, Francesco Capezza, assessori Casamicciola Terme, e tutta la Giunta
Pasquale Cuomo, dipendente Comune Casamicciola Terme

e naturalmente Peppino ed il "Principe d'Ischia", il grande Nicola, dipendente Comune Casamicciola Terme.

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venerdì 4 gennaio 2008

Pronta la Bozza dello Statuto Nazionale del PD


Agli amici del Partito Democratico di Sondrio

Cari amici,

sono entrati nella fase finale i lavori della Commissione Statuto Nazionale del PD alla quale partecipo.
Dopo l’Assemblea Costituente Nazionale del 27 ottobre scorso, la Commissione Statuto, composta da 100 componenti (metà uomini e metà donne, indicati dai candidati alla carica di Segretario Nazionale proporzionalmente ai componenti eletti nell’Assemblea Costituente Nazionale collegati a ciascun candidato), si è insediata a Roma sabato 17 novembre 2007.
I lavori sono stati aperti da Veltroni e Franceschini che hanno proposto come Presidente della Commissione il prof. Salvatore Vassallo (sua la proposta di riforma della legge elettorale, il c.d. “Vassallum”) e come relatore la prof.ssa Fernanda Contri, già giudice della Corte Costituzionale, presentandoli come “nomi di garanzia”.

Congedatosi Veltroni, che ha svolto analoga funzione nelle altre due commissioni (Manifesto dei valori – Codice etico), il Presidente Vassallo ha aperto la seduta, incanalando i lavori su due linee, metodologica e dei contenuti.
Sul versante metodologico Vassallo ha ribadito la necessità di svolgere i lavori in tempi rapidissimi. Entro il 31 gennaio 2008 il dispositivo deve essere pronto per essere sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Costituente Nazionale entro il 28 febbraio 2008.
In conformità a tali tempi è stato deciso di discutere le linee generali in Commissione per due sedute, dando poi compito al relatore di tracciare una griglia riassuntiva dei contenuti emersi e ad un Comitato ristretto la redazione materiale della bozza di Statuto da discutere in una nuova seduta della Commissione.
Passando ai contenuti, Vassallo ha proposto alcuni punti qualificanti della discussione in Commissione.
In primo luogo si è posto un problema di ambito e limiti della discussione da svolgere, in quanto, da una parte, “sono partite” pressoché in parallelo le 20 Assemblee Costituenti regionali, dall’altra, una serie di materie (ad esempio incompatibilità, ineleggibilità etc.) richiedono che le tre Commissioni (ma in particolare Statuto e Codice Etico) si raccordino tra loro.
Quest’ultimo aspetto è stato affidato al relatore mentre si è ipotizzata, e poi tenuta, una riunione con i presidenti delle Commissioni Statuto regionali per l’opportuno raccordo.
Il tema considerato chiave per la formulazione dello Statuto è quello del ricorso alle primarie, atteso che la prassi adottata nel 2005 e 2007 ha effettivamente fatto emergere una accresciuta partecipazione alla vita politica in ragione dello strumento.
Analogamente è stato posto in discussione il tema legato al ruolo delle associazioni tematiche, di genere, anagrafiche, per le quali il confronto verte soprattutto sull’eventualità di definirne una rappresentanza formale o considerarle forme che favoriscono la partecipazione ma senza configurare gerarchie precostituite.

Il Segretario Nazionale Walter Veltroni


Vassallo ha proposto inoltre alla Commissione di esaminare l’opportunità che lo Statuto regoli scuole di formazione del partito.
L’ultimo punto qualificante è relativo al regime transitorio.
Con riferimento al tema, che ritengo (come tanti altri) unico realmente politico, quello della forma partito, il dibattito ha registrato alcune posizioni più inclini ad attribuire il massimo di pregnanza politica al momento delle primarie (Garavaglia, Scalfarotto, Montanari, Adinolfi, Morando - pur con distinguo) ma la maggior parte degli interventi ha messo in evidenza :
- la necessità di diversificare lo status dei partecipanti da quello degli aderenti (ho registrato una certa preoccupazione a chiamarli iscritti !) al partito, sottolineando le prerogative stesse della scelta della forma partito e non movimento nonché mettendo in guardia dagli eccessi di investimento individuale connessi alle forme che enfatizzano il ruolo delle primarie (Salvati). L’opportunità di una graduazione dei diritti/doveri di partecipazione che non svilisca la militanza più attiva è stata sottolineata in molti interventi (Martano, Orlando, Barbera, Sereni… e il sottoscritto…).
- la necessità che, pur rispettando degli imprinting ( 50 e 50, primarie, struttura federale) già emersi, si ponga attenzione ai processi formativi delle proposte da sottoporre a primarie (Orlando, Salvati) nonché, per rispetto al carattere nazionale del partito, alle differenti forme di comunicazione attive nel mezzogiorno rispetto al Nord e in generale ad un radicamento territoriale della rappresentanza (Montanari, De Simone).
Altri interventi infine (Sereni e Franco) hanno sottolineato l’opportunità che la formulazione dello Statuto rifletta il cambio di attenzione sui temi e sui metodi introdotta dal massiccio ingresso delle donne e, più in generale, la necessità che sia assicurato un livello di democrazia interna tale da distinguere la legittimazione proveniente dal voto popolare da sistemi plebiscitari chiamati a ratificare decisioni i cui processi non risultano pienamente trasparenti.
La Commissione è tornata a riunirsi a Roma altre due volte (22 novembre e 22 dicembre 2007).

Il Comitato di redazione ha provveduto, dopo una serie di incontri, a stendere la bozza di Statuto (29 dicembre 2007), che verrà sottoposta all’esame della Commissione nella riunione prossima del 12 gennaio 2008.

La bozza è scaricabile cliccando, nella home page del blog, il link sotto il titolo “ Beccati i files di Ezio ! - http://ezio.democratico.googlepages.com/home

Invito tutti a leggerla prima del 12 gennaio 2008 e farmi avere contributi, critiche, suggerimenti e/o emendamenti (tramite il blog oppure inviando una email all’indirizzo eziotrabucchi@libero.it).





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Giovanni Bettini scrive... in vista dell'OTTO gennaio...



Ho ricevuto, come altri, il pezzo di Giovanni Bettini, che riporto integralmente di seguito.
Mi ha fatto pensare e fumare un sigaro.
Con la consueta finezza dialettica, mista ad una buona dose di sano sarcasmo (che a me non dispiace proprio), Bettini pone questioni serie.
Anche il sottoscritto ha partecipato all'incontro di ieri a Sondrio con il Segretario Regionale PD Martina, incontro che peraltro, con altri componenti del Coordinamento provinciale (Colamartino Maria Greca, Dioli e Tognetti), avevo chiesto nei giorni scorsi.
Martina conosce la situazione di Sondrio, gli è noto altresì che la candidatura di Molteni non è la candidatura del PD e sa in quale contesto è scaturita.
Ha condiviso molte preoccupazioni ed aspettative che, assieme ad altri amici, si cerca di sottolineare da tempo all'interno del PD provinciale.
Ha invitato il Coordinatore Costanzo a presentare una proposta e un percorso per le elezioni di Sondrio che tenga in considerazione il ruolo autorevole che deve assumere il PD.
Mi auguro, e credo che sia venuto da parte nostra un contributo significativo in questa direzione, che il prossimo 8 gennaio (riunione del Coordinamento Provinciale) si possa decidere affinchè, per dirla alla Bettini, il PD locale non si adegui "con mansueto tono minore alla sua apoliticità, senza disturbare con primarie la candidatura che spicca".
Il tutto con piedi saldi a terra, un pò di lucidità politica, un tantino di coraggio e almeno un briciolo di innovazione.
Ci vediamo l'OTTO.



Auguri al PD per il Post-Epifania.

E’ numerosa la tifoseria per un PD liberato dai personaggismi e dalle manovrine sotto traccia. Come pure sono numerosi coloro che sapevano – grazie al cip e ciop degli addetti ai lavori - dell’incontro “segreto” di ieri con il Segretario Regionale, ristretto ai contendenti e a pochi soggetti selezionati secondo loro anime politiche, improntate a saggezza anche se non vergini, ex-ricoprenti il settore perbene dell’arco costituzionale . Numerosissimi sono coloro che sperano nell’esito dell’incontro, cioè che abbia messo buoni cerotti sulle crepe, in modo che siapiù liscio possibile l’incontro plenario dell’8 gennaio. Che, insomma, il personaggio di grado più elevato abbia risolto la contesa tra i personaggi del livello appena sottostante; in coerenza con lo stile sapiente del centralismo partitocratrico.
A Martina si sarà spiegato il motivo per cui negli ultimi due anni per DS e Margherita la questione politica di Sondrio era fuori dall’agenda. Perché c’era Sondrio Democratica, che bastava. Martina si sarà chiesto come mai le due democraticità, di Sondrio e del neo-partito, si usmano poco, e anche questo sarà stato spiegato. Poi avranno spiegato, finalmente con coraggio, dopo tanti tabù, il caso Molteni: il sindaco che per due tornate elettorali aveva brillantemente ravvivato Sondrio, il suo capriccetto post-elezioni nazionali; la sua disponibilità a candidarsi mediante una doppietta di esternazioni: la prima improntata a spirito di sacrificio: “se proprio è necessario”; la seconda con plebiscitaria certezza, “la gente mi vuole!”. Gli avranno anche spiegato, ed è vero, che Molteni piace ancora tantissimo, per una dote naturale che sovrasta qualsiasi macchia di appartenenza o fede a partiti, nemmeno al pd; che Molteni si candida come attrattore di tutti coloro che vogliono bene a Sondrio, contando sul fatto che agli avversari resterebbero solo quelli che odiano la città. Non so se a Martina hanno spiegato che dell’ inesorabile successo di Molteni erano da tempo fermamente certi alcuni autorevoli DS ora aderenti al PD. Questi, nella fase costituente del PD, si sono fatti carico della strana indifferenza dei dirigenti DS e Margherita verso il problema Sondrio. E intelligentemente hanno sospinto la candidatura di Molteni, al di sopra delle formazioni politiche. Sussurrandola e adescando – con strategica intelligenza operativa – fuori dal recinto del centro-sinistra, con opinion leaders significativi per la loro influenza sul popolo. A qualcuno che su quei fronti voleva candidarsi gli allenatori di Molteni hanno spiegato che Molteni è per tutti ( roba da fare invidia anche a Dioli, teorizzatore di necessarie incursioni nel centrodestra in nome di convergenze parallele). Non so se è stato fatto un profilo di Schena, i cui atout rilevanti potrebbero pure essere presi in considerazione. Ma, se si è rimasti a Molteni, Martina deve essersi detto che Molteni e i suoi allenatori sono geniali, sanno come alzare le vele del consenso negli odierni venti politici; che ce ne vorrebbe di gente così anche a livello nazionale e a Milano! E avrà detto al PD locale di votare Molteni, adeguandosi con mansueto tono minore alla sua apoliticità, senza disturbare con primarie la candidatura che spicca. l’importante è vincere. Le primarie si motiverebbero caso mai per un confronto di coalizione fra Molteni e Schena e ancor di più se si individuassero altre candidature alternative a queste, da porre in primarie. Ma “bando alle schizzinosità - sembra dire la realpolitik - L’eleganza e la finezza teorico-politica del percorso vanno in secondo piano”. Giovanni Bettini

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