giovedì 10 gennaio 2008

Perchè le primarie ? Il nostro pensiero espresso in un documento


Ieri avevo riferito della mia posizione a favore delle primarie del PD in vista delle elezioni amministrative, posizione espressa nella riunione del Coordinamento Provinciale di martedì 8 gennaio e contenuta in un documento sottoscritto anche da Maria Greca Colamartino, Enrico Dioli e Teresa Tognetti e consegnato agli atti del PD.

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Ho anche dato notizia che su tale documento chiederemo un approfondimento a quanti vorranno partecipare a questa discussione.

A riguardo è stata convocata, come già sapete, una riunione per lunedì 14 gennaio 2008, ore 21.00, presso la sede di via Visciastro n. 1 a Sondrio.

Subito dopo l’incontro ci eravamo impegnati a pubblicare il documento condiviso e arricchito.

Nella serata di oggi, a seguito di numerose telefonate ed email nelle quali è stata manifestata tutta l'amarezza e la delusione per la decisione di non tenere le primarie PD, mi sono determinato ad accogliere l'invito a pubblicare subito il nostro documento.

Qualcuno mi ha anche riferito di voci circa la mia intenzione, con altri amici, di abbandonare il PD.


Nulla di più infondato.
Noi rimaniamo nel PD perchè crediamo che possa diventare un grande e forte partito, anche qui in Provincia.

Abbiamo certamente, e cominciamo ad essere in molti, un modo diverso da altri di interpretare il ruolo e la novità del Partito Democratico.


Ricordo che di primarie ci siamo riempiti la bocca tutti e, quando si sono svolte, i cittadini hanno sempre risposto oltre ogni previsione perchè si sentivano coinvolti e protagonisti di decisioni e non di semplici opinioni (quasi sempre non vincolanti per le segreterie di partito).


Ebbene, quando, per la prima volta, il PD di Sondrio è stato chiamato a deliberare se utilizzare questo strumento innovativo nella capacità di concedere un vero spazio decisionale ai cittadini nelle scelte più importanti del partito nuovo (come peraltro verrà sancito a livello statutario), ci siamo fermati e abbiamo detto di no con le più variegate motivazioni, comprese quelle di ordine tattico e strategico come se noi invece fossimo degli sprovveduti o "garibaldini".

Il PD ha rinunciato perchè, per dirla testualmente alla Roberto Marchini, " il partito deve assecondare la candidatura di Molteni".


Per lo meno è stato chiaro...


Leggerete nel documento che cosa pensiamo riguardo le candidature (non del PD) "in pista".


Lo sappiamo: avremmo potuto avere il nostro candidato, una volta lanciate le primarie.


Avremmo quindi definito il perimetro della nostra coalizione ed individuato il leader della coalizione stessa.


Il tutto con un ruolo vero e forte del PD, non solo a parole.


Continueremo a lavorare nel PD a Sondrio, e, per quanto mi riguarda, a Roma, dove sabato prossimo riprenderanno i lavori della Commissione Statuto.


Ma nel PD, come altri, voglio sempre starci con la schiena dritta e senza nascondermi nell'anonimato di chi scrive commenti su questo blog senza avere il coraggio di firmarli.


Commenti anonimi che in ogni caso pubblico come ho sempre fatto sino a quando non cadranno nell'ingiuria o nella diffamazione, nel qual caso ho il dovere e la responsabilità (caro lettore che mi citi nella mia professione di legale) di cestinare.


A presto.






IL NOSTRO DOCUMENTO

(Scarica il documento in formato *.pdf al link http://ezio.democratico.googlepages.com/DocumentoPDTrabucchi_protetto.pdf


ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI SONDRIO 2008:
SI ALLE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO


Una proposta politica
Un percorso operativo

Premessa

Questo documento vuole costituire una proposta da sottoporre alla discussione del Coordinamento Provinciale PD nella riunione dell’ 8 gennaio 2008.
Un contributo al partito affinché affronti un percorso innovativo, coraggioso e proficuo verso le elezioni amministrative di Sondrio.


Perché le primarie del PD ?

“Il nostro vero problema adesso è come evitare di mettere il vino nuovo in otri vecchi.
E’ combattere la tentazione di inquadrare questa enorme novità dentro schemi tradizionali…
Se fosse così, davvero avremmo fatto una cosa certamente utile, ma in definitiva modesta: da due partiti ne avremmo ricavato uno.Ma non è stata questa l’ambizione che ci ha mosso e che ha mobilitato il nostro popolo.
Insieme, abbiamo voluto dar vita ad un partito nuovo: per fisionomia organizzativa, per orientamento politico e programmatico, per orizzonte ideale e culturale.Col loro voto, i tre milioni e mezzo del 14 ottobre hanno già fondato un partito che in Italia non c’è mai stato, diverso da quelli che conoscevamo prima: il Partito democratico sarà, perché così lo hanno voluto loro, un partito di cittadini-elettori…Il popolo delle primarie ha travolto i modelli del passato e ha fatto emergere un nuovo protagonista: non più l’iscritto-tesserato né il politico professionista remunerato, ma il cittadino-elettore attivo, che perlopiù non intende dedicarsi stabilmente alla politica, ma rivendica il diritto di far sentire e pesare la propria voce nei momenti decisivi della vita del partito nel quale si riconosce.Siamo dunque in presenza di una figura nuova, quella del cittadino-elettore attivo, il vero protagonista della fondazione del Pd: ed è attorno al primato di questa nuova figura che dobbiamo costruire il modello organizzativo del partito nuovo.
Un modello nel quale la partecipazione viene prima dell’appartenenza….
E’ una sfida di innovazione, ed è qualcosa che deve partire da noi, che deve entrare prima di tutto nella nostra testa…E il Partito democratico, che già oggi nasce con questo segno di innovazione, sarà sempre di più un partito nuovo….Le decisioni rilevanti dovranno essere prese con il metodo delle primarie aperte, ovvero dando la parola e lo scettro ai cittadini-elettori.
Con il metodo delle primarie si sono scelti e si sceglieranno il leader e i segretari del partito a livello regionale; e lo stesso dovrà avvenire per i candidati alle massime cariche di governo nelle regioni, nelle province e nei comuni…”

(Walter Veltroni, Segretario Nazionale PD, intervento all’Assemblea Costituente Nazionale PD – Milano, 27 ottobre 2007)

“Perché se è vero che vogliamo un partito capace di interpretare la società, non possiamo non guardare con favore al ricorso a meccanismi di consultazione degli elettori come le primarie.
Ma al tempo stesso, noi vogliamo un partito radicato nel territorio, che sappia mediare e rappresentare interessi di ampi settori della società e che sappia costruire gruppi dirigenti in grado di tessere il consenso del paese intorno a quell'agenda di riforme di cui abbiamo straordinario bisogno.
E ciò è possibile facendo affidamento su un corpo di iscritti che riscoprano, nella militanza volontaria, la politica come esperienza al servizio della comunità.
La discussione sulla forma partito è una parte importante della confronto su ciò che intendiamo essere la democrazia nel terzo millennio.
Una democrazia che moltiplichi le forme della partecipazione politica, invece di contrarle in maniera sclerotica.
Lavoriamo perciò per un partito in cui le primarie ci siano, ai diversi livelli, per la selezione dei candidati alle elezioni (da quelle di Sindaco a quelle per il Governo del paese).
Un partito in cui l'elezione del segretario a tutti i livelli possa godere della più ampia legittimazione possibile di elettori e iscritti”.

(Maurizio Martina, Segretario Regionale PD, intervento all’Assemblea Costituente Regionale PD – Milano, 10 novembre 2007)

Abbiamo voluto ricordare, in apertura di questo documento, gli interventi di Veltroni e Martina rispettivamente all’Assemblea Costituente Nazionale e Regionale.
Interventi che, sul punto, abbiamo tutti apprezzato per la sottolineatura puntuale del senso, della funzione e della novità delle primarie, come strumento profondamente democratico a disposizione del partito nuovo per radicare la figura nuova del PD, quella del “cittadino-elettore attivo”.
La stessa (e più recente) bozza dello Statuto Nazionale del 29 dicembre scorso (art. 20) sancisce e disciplina “le primarie”, intendendo le “ consultazioni che hanno ad oggetto la scelta dei/lle candidati/e a cariche istituzionali elettive” (1° comma)”, precisando che “ vengono in ogni caso selezionati con il metodo delle primarie i/le candidati/e alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione (4° comma)”.
“Non si tengono le elezioni primarie nel caso in cui per una data carica sia stata avanzata una sola candidatura ( 9° comma)”.

Le primarie del PD: i presupposti

Le primarie (si è detto) sono uno strumento per l’individuazione della candidatura del PD alla “carica istituzionale elettiva”;
due i presupposti (peraltro scontati) affinché si possano tenere le primarie: il primo è che il partito decida di partecipare alle elezioni con un proprio candidato, il secondo è che vi siano almeno due candidature alle primarie stesse.
Noi riteniamo che il PD di Sondrio, al suo primo impegno elettorale amministrativo riguardante per di più il rinnovo dell’Amministrazione della città capoluogo di Provincia, non possa prescindere dalla ricerca e definizione della propria candidatura, con un progetto e un programma di governo di grande spessore che possa rispondere alla preoccupante emergenza democratica e alla grave crisi amministrativa nella quale è stata posta la città in questi anni di governo del centro-destra.

La candidatura del PD: autorevole e di forte consenso

Le primarie devono consentire di far emergere una candidatura autorevole del PD: autorevole per la figura del candidato, autorevole per la qualità del progetto, autorevole per il consenso raccolto.

Primarie: le regole

Funzionali all’autorevolezza della candidatura, nei termini descritti, sono le regole delle primarie.
Si tratta di un aspetto assolutamente fondamentale, diremmo decisivo.
Le regole devono infatti, da una parte, determinare condizioni che non rendano di fatto impraticabili le primarie ma, nello stesso tempo, devono qualificare le candidature alle primarie con un quorum di sottoscrizioni per la presentazione ed una percentuale di consenso non insignificanti.
Sul punto (quorum e percentuale) si è sviluppata un’articolata discussione all’interno del partito che ha portato la Commissione Statuto Nazionale a proporre, nella sopraccitata ultima bozza del 29 dicembre 2007, un quorum di sottoscrizioni pari al 10% dei componenti dell’Assemblea del relativo livello territoriale ovvero un numero di sottoscrizioni pari almeno al 5% degli aderenti nel relativo ambito territoriale (art. 20, 6° comma).
Per quanto riguarda la percentuale di consenso da raggiungere non vi è, al momento, alcuna espressa ed esplicita previsione statutaria; in mancanza, il candidato che ottiene un voto in più “vince” le primarie indipendentemente dalla percentuale raggiunta.
La nostra proposta, per le ragioni sottolineate in precedenza, assume parametri più impegnativi rispetto a quanto contenuto nell’ultima bozza statutaria: un quorum di sottoscrizioni per la presentazione delle candidature pari al 15% dei cittadini di Sondrio che hanno partecipato alle primarie PD del 14 ottobre 2007 (elettori delle primarie del 14 ottobre perché ad oggi costituisce l’unico riferimento al livello territoriale).
Il candidato vincente alle primarie deve, in base alla nostra proposta, raggiungere almeno un numero di voti pari al 25% + 1 del numero di partecipanti, nell’ambito territoriale di riferimento, alle primarie PD del 14 ottobre 2007.
Qualora non fosse raggiunta questa percentuale del 25%+1, le primarie non possono esprimere alcuna candidatura del PD.

Primarie: organizzazione e termini

Lo svolgimento delle primarie viene affidato al Responsabile (o Ufficio) organizzativo o ad una Commissione ad hoc, nominata dal Coordinamento Provinciale, che definisce le procedure operative per la gestione delle operazioni di voto. Le candidature alle primarie sono valide solo se accompagnate dai seguenti documenti sottoscritti dal candidato: a) dichiarazione di accettazione della candidatura; b) impegno a riconoscere e sostenere lealmente il vincitore delle primarie c) documento che sintetizza le “Priorità programmatiche” dell’azione di governo che il candidato stesso intende promuovere. Al/i candidato/i non vincitore/i delle primarie viene riconosciuto un ruolo significativo nella compagine amministrativa. La presentazione delle candidature deve avvenire entro il 27 gennaio 2008 ( o comunque in una data prossima da definire). Le lezioni primarie si tengono a Sondrio il 9 e 10 febbraio 2008 (o comunque in una data prossima da definire).


L’invito ad Alcide Molteni ed Angelo Schena

Alcide Molteni ed Angelo Schena, esponenti importanti del centro-sinistra valtellinese: il primo già Sindaco di Sondrio per due mandati consecutivi, il secondo candidato Sindaco nelle ultime elezioni amministrative di Sondrio perse per un soffio.
Molteni ha deciso di correre anche in questa tornata elettorale.
Pure Schena pare disposto a (ri)scendere in campo.
Faremmo bene a chiedere ufficialmente ad entrambi di partecipare alle primarie del PD, in aggiunta così ad altri eventuali candidati PD.
Al vincitore ovviamente il sostegno leale e forte di tutto il Partito Democratico unito.

PD e la coalizione

Il candidato vincitore delle primarie del PD definisce, con il partito, il quadro delle alleanze, la formazione cioè della coalizione.
È un altro tema cruciale, un passaggio politico sul quale il PD è chiamato ad una riflessione profonda e franca.
Dopo la definizione della coalizione, occorrerà decidere, con gli altri soggetti componenti l’alleanza, se ricorrere o meno alle primarie di coalizione.

Il percorso (ad oggi) di Brescia

Con Sondrio, Brescia è il secondo capoluogo di provincia lombardo che andrà al voto.
Il PD di Brescia ha lanciato le primarie per la scelta del proprio candidato Sindaco (sufficienti 100 sottoscrizioni di elettori delle primarie del 14 ottobre oppure di 4 eletti nelle assemblee costituenti).
Nel termine fissato per la presentazione delle candidature, a fronte di più disponibilità, il partito ha trovato un ampio accordo su un solo nominativo, quello dell’on. Emilio Del Bono.
Paolo Corsini (attuale Sindaco di Brescia), nella veste di Segretario cittadino del Pd, ha sottoposto quindi il nome di Del Bono al Coordinamento del partito per la nomina a candidato Sindaco di Brescia per le amministrative del 2008.
Del Bono – si legge in una nota del PD di Brescia - sarà proposto nei prossimi giorni al vaglio dei partiti che oggi formano la coalizione che guida Palazzo Loggia (Pd, Socialisti, Civica, Udeur, Italia dei Valori, PdCi e Verdi).
Un’alleanza che - alla luce degli ultimi sviluppi della politica –molti a Brescia vorrebbero mettere in discussione.
Non a caso i vertici del Pd bresciano parlano esplicitamente della necessità di "ridefinire il perimetro della coalizione", che per qualcuno significa “tagliar fuori” Comunisti italiani e Verdi (ormai alleati di Rifondazione e Sinistra democratica ex Ds) e aprire alle altre "forze cattoliche e moderate di centro". Per altri - una minoranza - significa invece provare a coinvolgere in qualche modo l’ancora magmatica Cosa Rossa, che sul piano elettorale nella città di Brescia può valere tra i 7 e i 10 punti percentuali.
Dopo la definizione dell’alleanza, verrà deciso se sarà necessario ricorrere alle primarie di coalizione.

L’esigenza di decidere ora

Abbiamo la necessità (stante i tempi) di portare a decisione il confronto all’interno del PD provinciale sul percorso da svolgere in vista delle elezioni amministrative di Sondrio.
Ci auguriamo che il PD di Sondrio sia all’altezza del suo compito e consapevole del ruolo che deve sempre più assumere, nei termini che abbiamo voluto sottolineare citando alcuni passaggi di Veltroni e Martina in apertura di questo nostro contributo.

Ci auguriamo, con tutti voi, di essere lucidamente coraggiosi.


Sondrio, 8 gennaio 2008

Colamartino Maria Greca

Dioli Enrico

Tognetti Teresa

Trabucchi Ezio

1 commento:

Daniele Chiarelli ha detto...

Caro Ezio, ho sempre sostenuto la validità, anche per Sondrio, delle primarie. Purtroppo le dinamiche di Sondrio sono quelle che sono, le mosse dei battitori liberi (o quasi) spiazzano un partito giovane e poco radicato. La scelta delle primarie di coalizione mi sembra accettabile. Attenzione a non pensare di trasferire a Sondrio modelli virtuosi maturati in tutt'altro contesto politico e numerico. A Sondrio, spesso, il confronto è personale più che politico e, a queste condizioni, le ricuciture tipiche del doppio turno diventano impossibili. Apprezzo comunque la scelta tua e dei tuoi amici di dire di no: non è il primo pronunciamento di questo tipo e prefigura una struttura (corrente?) organizzata. Meglio il partito delle correnti (possibilmente aperte) che quello del leader. Spero di trovarne una anch'io. Grazie per l'ospitalità, in attesa dell'annunciato spazio telematico di discussione del ns partito. Saluti Daniele