mercoledì 2 gennaio 2008

Commenti, email... e ruolo del moderatore

Cari lettori,
dal 27 dicembre scorso è attiva "la statistica" che evidenzia il numero di visite al blog.
Ad oggi il numero è ben superiore alle aspettative... bene...
Riceviamo anche i primi commenti, tutti pubblicati, nonostante l'anonimato di qualcuno e "qualche parola di troppo"...
Resta inteso che sarebbe dignitoso e serio per tutti sottoscrivere il proprio commento; in ogni caso, qualora si superasse il limite (come si suol dire...), è (e sarà) mio dovere non pubblicare il commento (che comunque conserverai "agli atti")...
Ricevo anche delle email , relative al PD e/o a quanto scritto sul blog, che riporto:

(2 gennaio 2008)
Caro Ezio,
condivido, ovviamente, il tuo "augurio 2008 per il PD". Se non per questo per che cosa avremmmo fatto tutto ciò? un unico distinguo: sulle "convergenze parallele",che evocano qualcosa del passato che non è andato molto bene. Io auspicherei piuttosto, come nella logica di quanto sin qui fatto, delle convergenze per fusione. Una fusione che, contro ogni legge chimica, da fredda si scaldi sempre più. Per favorire questo processo consiglierei di guardare, d'ora in poi, più che ai posti (che hanno la loro importanza, non lo nego) ai contenuti di quello che si fa. Su questi il dibattito e anche lo scontro, ma esclusivamente interno, saranno utili e, quindi, auspicabili. BUON ANNO A TUTTI. Egidio Melè
(29 dicembre 2007)
Grazie Ezio per l'iniziativa e per avermene informato, ciao e buone feste. Fiorello Cortiana

(26 dicembre 2007 - indirizzata a me e ad altri amici del PD)
Cari amici è bello leggere tante e lunghe ed istruttive riflessioni, ma qui si corre il rischio di parlarsi addosso tutti insieme.
Mi preoccupano i tira e molla sottobanco perchè mi riportano ad un passato che credevo lontano. Il PD è una cosa diversa e credo che se qualcuno vuole riportare al suo interno le vecchie logiche secondo me si mette fuori da questo partito.
A chi mette in discussione Costanzo vorrei ricordare che se le regole per la sua elezione, piacciano o no, sono state rispettate, ogni azione diretta a delegittimarlo sono da respingere.
Così come chi mette in discussione le primarie per il sindaco di Sondrio non mi trova d'accordo. Vogliamo o no far capire alla gente che siamo un partito nuovo?
Il partito è nuovo se, per esempio, la sua attività, interna ed esterna, è trasparente, qualità che ha a che fare con la democrazia. O no?
Buon Anno a tutti. Egidio Melè

Anna Puccio, componente esecutivo regionale PD

(24 dicembre 2007 - indirizzata a me e ad altri amici del PD)

Auguri a tutti di un 2008 che sia il più vicino possibile ai desiderata.
Stringiamci a coorte, intanto, per il prode Romano: e proteggiamo l'esile fiammettina (senza connotazioni destro-xenofobe, naturalmente) di questa legislatura.
C'è solo una parola per descrivere il clima politico: volgare.
Curioso lo scambio di telefonate Saccà-Berlusconi e curiosissimo il silenzio-assenzio (dovevano essere ubriachi, concedetemi il riferimento francese) di tutta la classe politica, nel suo continuum da destra a sinistra (con eccezione sempre di Prodi, ovviamente, unica persona stimata e stimabile).
Tutti a levarsi in difesa della privacy e nessuno a ricordare quanto il buon Rodotà insegnava e insegna: la privacy di un politico è limitata qualora si ravvisi nelle sue conversazioni un riferimento all'interesse pubblico.
Situazione volgare, a livello nazionale, anche per il tristo percorso, in seconda e terza lettura, di una finanziaria sciatta e francamente imbarazzante in alcuni suoi tratti: il denaro sottratto alla ricerca in favore dei camionisti mafiosi in protesta; gli emendamenti di Bordon per il finanziamento degli idrovolanti che colleghino le piccole isole.
Situazione volgare a livello locale: accanto ai gazebo deserti di Sondrio Accesa (ma la questura parla di 10 milioni di firme raccolte), i manifesti del polo civico di centro in avvicinamento al movimento fascistoide di Romualdi.
Divertente che l'arcinoto fedele alla repubblica di Salò raccogliesse firme di fronte alla Popolare di piazza Garibaldi diffondendo a tutto volume canzoni del regime e lanciando due volte un saluto romano collettivo (quella cosa che si chiama Costituzione parla di apologia del fascismo?).
Si nota per assenza il progetto del centro-sinistra che, da una situazione che avrebbe dovuto cavalcare, si trova legato per un piede al cavallo in corsa, come il cadavere di Ettore portato in trionfo dal furiosissimo Achille.
Ora una delegazione da Troia partirà in avanscoperta con le primarie per cercare di recuperare pieno possesso del corpo, e con esso forse dei propri pensieri.
So che si tratta di una mail a gamba tesa, ma per il momento è quello che mi sento di dire per presentare la mia posizione.
Sinceramente non mi piace proprio il modo di comunicare, o di non comunicare, del centro-sinistra: mezze promesse, finte attenzioni a temi mai giudicati importanti (sarò noiosamente ripetitivo: alludo alla Biblioteca Credaro), realissime presenze agli eventi di cui sopra in parentesi delle massime cariche di rappresentanza.
Io sono all'estero e avevo manifestato le mie perplessità su un mio coinvolgimento nel partito proprio per l'impossibilità pratica di partecipare alle riunioni: dato che la dirigenza mi aveva assicurato che si sarebbe trovato un modo di coinvolgere, ho atteso sereno.
Dopo 4 mesi, mi pare che questa semplicità e inclusività della comunicazione manchino: approfitto, invece, a tal proposito, per fare gli auguri ad Ezio Trabucchi ed al suo blog.
I blog, piaccia o non piaccia, sono il sale della democrazia: come Internet.
A chi mi rispondesse che questa è un'osservazione snob, calata in un contesto non ancora pronto e più avvezzo alle riunioni fisiche, rispondo che trovo molto più snob che la Valtellina creda ancora di poter fare a meno di un'apertura sul mondo.
Credo di avere già esposto questo argomento in una lettera passata, ma il momento era delicato e si è preferito non leggerla.
Altro breve capitoletto: non mi piace il modo valtellinese di considerare tutto 'per categorie'.
Scrivi un libro e sei scrittore, lavori in un'università estera e sei 'ricercatore all'estero'. Ti eleggono in parlamento e sei onorevole a vita.
Questa dimensione da bar è piuttosto povera di contenuti e pericolosamente carica di personalismi e sfide incrociate: mi associo alle riflessioni di Giovanni. Sondrio poteva e potrebbe essere un laboratorio innovativo.
Fino ad ora la nostra canzone dovrebbe invece essere: due elefanti si dondolavano sopra un filo di ragnatela e, trovando la cosa interessante, andarono a chiamare un altro elefante...
Non credo nella contiguità con poteri forti di cui essere succubi: poche settimane fa è uscito un pauroso articolo su Corriere Economia che metteva in discussione la relazione finale sul bilancio della Popolare di Sondrio per operazioni finanziarie molto molto dubbie in cui l'istituto è rimasto coinvolto. Non mi pare se ne sia parlato a sufficienza nè a livello di stampa locale, nè a livello di mondo della politica (sempre locale).
La contiguità coi poteri forti porta dritto alle telefonate stile "Berlusconi-Saccà" con il surreale bellissimo "lei-tu" dal sapore di eternità.
Sono del PD perchè credo nella necessità di costruire un progetto riformista laico e veramente libero: non un barocco istituzionalizzato in cui i ruoli sono bloccati, c'è una consapevole e teleguidata isteresi della crisi e le persone pensano sempre che 'il momento è troppo delicato per intervenire adesso'.
Concludo con due riferimenti letterari: lo sguardo di lungo periodo non è il 'ti amerò fino all'ultimo giorno della mia vita'; è piuttosto 'essere innamorati ogni giorno'.
E questo PD andrebbe costruito proprio così: non con un obiettivo lontano, necessariamente miope, in cui alcuni controllano i fili del percorso con troppo vantaggio sugli altri.
L'articolo del New York Times diceva una cosa vera: l'Italia è un paese triste. Dovrebbe imparare ad essere felice e consapevole.
Per cui, a tutti gli Scrooge che leggeranno questa email, auguro che appaia loro lo spirito della legislatura passata, quello della legislatura presente e quello della legislatura futura.
E che si innamorino del PD per la voglia di essere liberi e costruire una piccola solidissima felicità.
Un saluto, tra qualche tempo proporrò qualche suggerimento su bike sharing e sistema bibliotecario, sperando che possano essere contributi validi alla discussione. Luciano Canova




Gian Antonio Girelli, componente esecutivo regionale PD

(24 dicembre 2007 - indirizzata a me e ad altri amici del PD)
La città grigia nella fusione fredda
E’ di questi giorni un elogio da parte della CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) alle virtuosità delle “Città Alpine” insignite annualmente. Ma i vessilli inalberati da Sondrio in questo 2007 hanno coinciso con un progressivo degrado delle qualità del capoluogo. E’ un fatto percepibile, nel rigonfiamento del corpaccione edilizio senza corrispondente qualità urbanistica, nella pervasività del traffico, nell’inquietante immobilità del gran buco in Piazza Garibaldi. E in altre varie forme di sciatteria. Un grigiore che contrasta con percepibili aspetti di vitalità, di migliore qualità, negli altri capoluoghi di mandamento. Al basso profilo delle capacità programmatorie e di qualificazione da parte della compagine governante si era da tempo aggiunto un vacillare continuo della Giunta. Questa situazione – di spicco nel sonnolento panorama amministrativo provinciale - affiancava da oltre un anno il percorso di avvicinamento di DS e Margherita alla loro fusione nel Partito Democratico. Un “laboratorio Sondrio” sarebbe stato un bell’allenamento per affiatamenti in progettualità politica. E’ pur vero che la presenza dell’area di centrosinistra nel Consiglio comunale fa essenzialmente capo alla compagine “Sondrio Democratica”, inventata con acume astuto e creativo nella fase della crisi dei partiti “anni ’90”. Ma è stupefacente che un corposo partito nazionale, quale i Ds, abbia lungamente dato le vicende della città in blindato appalto alla pur meritoria Sondrio Democratica, evitando proprie attenzioni riflessive propositive, su una vicenda come quella del capoluogo, nella quale il centro destra ha mostrato palese vulnerabilità. C’erano in realtà equilibri politici interni personalistici, e scarsa trasparenza, a impedirlo. Dalla parte della Margherita petali importanti hanno continuato a guardare, a loro volta, con sospettosa diffidenza alle relazioni DS-Sondrio Democratica, considerate come manovra poco chiara a fini egemonici non trasparenti. Fattostà che il crollo della giunta Bianchini ha fatto irruzione in perfetta contemporaneità con gli esiti delle primarie del PD in salsa valtellinese. Esiti molto positivi per le oltre 4600 firme! Sicuramente mobilitate dallo spessore innovativo nazionale ed anche da uno zelante lavoro a livello provinciale. Forte predominanza per Veltroni. Esito caldo dentro l’opinione pubblica diffusa. Ma fusione fredda nella camera da letto, tra i dirigenti DS e dirigenti Margherita. In realtà l’Associazione per il PD, che nell’operazione doveva essere la facciata di società civile, non ha avuto protagonismo. Hanno predominato le segreterie partitiche. Nella gestazione c’è stata una diplomatizzazione per forza maggiore, tra DS e una Margherita dilaniata all’interno. Una diplomatizzazione forzosa che non ha sciolto con chiarezza le annose ruggini tra personaggi. Circolazione nei DS di giudizi di tromboneria al Dioli, minimizzazione del ruolo del Corriere della Valtellina. I DS visti, da petali della Margherita, come pericolosi manovratori comunisti poco post, anche nella vicenda delle primarie. Gli scontri, all’indomani dell’esito, dentro il ristretto manipolo degli eletti locali, è stato soprattutto frutto di scompaginamenti nella ex Margherita e gli ex DS pensavano di lenirlo, con lo stile tardocomunista di far fuori le cose dentro le segrete stanze, senza aprire salutari finestre partecipative . Li la faccenda si è incancrenita e sono cominciati gli outing sui giornali, nelle mail, nei blog. Aspetto nuovo, anche positivo, perché no? Outing che hanno stupefatto molti dei 4600 e oltre, sognanti la fusione dal respiro politico caldo, il voltare pagina innovativo. Magari pensavano che il dibattito tra i pochi fervesse culturalmente nel cercare mediazioni tra cattolici e laici… o sui temi eticamente sensibili… oppure per la traduzione tra Spluga e Stelvio degli innovativi afflati nazionali…. E mentre tutto questo freddo avveniva, la botta calda delle migliaia di firme dal sapore centro-sinistro ha dato la stura a spiazzanti autocandidature, outsider rispetto al PD, di Molteni e Schena. Entrambi assai ragguardevoli, sia pure in modo diverso e soprattutto in combinata. Mentre sbavature dilettantesche succedevano nella cabina provvisoria del PD, il recupero-rilancio di Molteni (voluto direttamente dalla gente come un Berlusconi in versione virtuosa) avveniva da parte di bravi allenatori, annusatori professionisti dell’umoralità pubblica. Schena dal canto suo si è fatto tutta la naia, dentro il consiglio comunale, al fronte Bianchini. Una militanza lodevole dopo avere sfiorato la vittoria, perdendola per i voti di una contadina inopinatamente trascurata. Un’esperienza politica che equilibria bene il ragguardevole lignaggio e le contiguità con poteri forti, illuminati anche nel fare i veri urbanisti efficienti, stufi di sopportare le pochezze della giunta ora fallita. Da pezzi del PD si leva lo strillo pro-primarie palingenetiche. Particolarmente accaldato e culturalmente autorevole quello dell’amico Ivan Fassin. Affascinante. Ma se il PD locale non compie un deciso balzo di respiro politico le primarie per le elezioni a Sondrio possono essere un bagno sociale a rischio di doccia fredda. Meno vincente delle alzate di ingegno già delineatesi. Pesa il ritardo di DS , Margherita, e ora PD, nel promuovere dibattito politico-culturale aperto sulla città. Caro Ivan notoriamente affascinato da Bauman, ci si inoltra nella politica liquida ,che ha il suo fascino. E’ la politica delle individualità, scompaginanti, nello spazio della raccolta del consenso lasciato libero dal declino dei partiti. Speriamo insieme, certo, che non si arrivi in men che non si dica alla liquefazione-liquidazione della politica. Giovanni Bettini


Matteo Mauri, componente esecutivo regionale PD

(18 dicembre 2007 - indirizzata a me e ad altri amici del PD)

Auguro a voi e alle vostre famiglie un Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Angelo Costanzo

(18 dicembre 2007 - indirizzata a me e ad altri amici del PD)

Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo.
(dall'ultima lettera di Aldo Moro alla moglie Eleonora)
Cari tutti,
in attesa di vedervi alla prossima riunione, nel dubbio che qualcuno non possa essere presente, colgo l'occasione per porgere a tutti voi i migliori auguri di Buone Feste...
Un caro saluto! Irene Bertoletti


(17 dicembre 2007)

Caro Ezio,
ti ringrazio per le informazioni. Condivido le valutazioni contenute nella tua intervista, così come confermo che le primarie sono irrinunciabili. Se non ci saranno candidati si vedrà il da farsi. Ho sempre criticato le liste bloccate per le assemblee costituenti il PD e rimango convinto sia stata una incoerenza rispetto ai valori proclamati. da questo Partito Nuovo mi aspetterei regole e comportamenti trasparenti, cosa che non mi pare essere al 100%.
Saluti. Egidio Melè

(16 dicembre 2007 - indirizzata a me e ad altri amici del PD)

Cari amici, prendo lo spunto anch'io dall' ultima comunicazione di Costanzo, al quale ho già dato la mia disponibilità ad inserire nel pc i dati delle primarie del 14 ottobre. E mi allaccio al " grido di dolore" di Chiarelli ed al suo sgomento, che condivido, per la brutta sensazione che mi fanno vivere sia le vicende nazionali, per quel senso di "inciucio" che il rapporto traVeltroni e Berlusconi mi suscita, sia la situazione locale allorchè, alla vigilia delle elezioni per il sindaco, come PD non siamo in grado di affermare che il nostro candidato non può che uscire dalle primarie. Egidio Melè

(14 dicembre 2007 - indirizzata a me e ad altri amici del PD)

Cari amici, riprendo in parte lo spunto offerto da Luciano Canova e da Giovanni Bettini apparso sulla "Provincia" di ieri . Non parlerò delle elezioni amministrative di Sondrio (date Sondrio ai sondriesi...), anche se, confesso, il silenzio mi preoccupa, perchè dietro i silenzi immagino cucine assai poco "democratiche" al lavoro. I tempi (2008) della costruzione degli organismi provinciali e dei circoli fanno sì che i luoghi tipici del dibattito e del confronto, anche sui temi che non riguardano solo il nostro ombelico locale, si allontanino. Ringrazio Angelo Costanzo di averci fatto conoscere l'agenda dei prossimi mesi e mi rendo disponibile a dare una mano per la costruzione dell'indirizzario dei sostenitori del PD (atto che considero POLITICO, non tecnico). In attesa di uno strumento di comunicazione telematica sotto l'egida del PD (il forum del sito dsonline non è più il luogo giusto per discutere di questo), affido alla vecchia posta elettronica e al mio indirizzario lo sconcerto (condiviso da tanti nostri simpatizzanti coi quali chi non vive sulla luna è a contatto) davanti a due atti politici importanti del nostro partito:
l'evidente abbandono del bipolarismo, solo mitigato da tecnicismi elettorali che nessuno potrebbe spiegare agli italiani.
la confusione (per non dire la deriva) sui temi etici e sulla laicità della politica.
Lo dico in modo sintetico, rinviando (spero) ad altra occasione un'argomentazione più ampia: Fini ha ragione da vendere e non si possono truffare gli elettori non dicendo PRIMA delle elezioni con chi si vuole governare. M'aspetto che il mio partito non tradisca la svolta del 1993 sancita da un referendum e abbia capito che la sconfitta nel referendum del 1999 (mancato quorum, ricordate?) sia stata la madre di molte altre. Se la tentazione è quella dei due forni di antica memoria, qualcuno non ha capito che il ventesimo secolo è finito. O ritiene davvero che (Berlusconi insegna) i cittadini non abbiano alcuna memoria e si può fare e disfare a proprio piacimento.
Lo sberlone della senatrice Binetti al governo, il ritiro di questi giorni a Roma della delibera comunale sulle unioni civili (delibera già concordata, discussa, mediata e digerita nei mesi scorsi, con metodo ineccepibile) sono segnali che definire preoccupanti è eufemistico. Il PD ha paura dell'iniziativa (anche in Valle) del gruppo di Pezzotta e vuole diventare (di fatto) partito confessionale? Scopriremo che si chiacchiera e poi, al momento di decidere, conterà quello che c'è scritto sull'"Avvenire" della settimana scorsa? Torna la contrapposizione fra l'etica dei principi e quella della responsabilità? Se Oltretevere si punta il dito (com'è successo) contro l'ONU e le sue agenzie dobbiamo aspettarci un cambiamento nella politica estera italiana?Volete un tema locale su cui riflettere? Mentre noi ci balocchiamo coi veti personali, col raffinato lavoro di indebolimento dei compagni di cordata (dimenticandoci che siamo legati in sicurezza insieme), il nostro territorio vive un'autentica emergenza etica e civile sui temi del razzismo. Le scuole fanno fatica a organizzare la giornata della memoria, anche perchè una delle proposte sul tappeto vede un momento di ricordo dello sterminio del popolo rom. Ce n'è abbastanza, per oggi e per impostare un'agenda "democratica" per il 2008.Saluti e auguri. Daniele Chiarelli

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