giovedì 17 gennaio 2008

Dalle Grave Valerio: un convinto sì alle primarie


Un altro si alle primarie PD per le elezioni di Sondrio.
Viene da Valerio Dalle Grave, uomo del sindacato e della politica, ma soprattutto uomo di grande passione civile.
Pubblichiamo di seguito il testo del suo intervento:

LE PRIMARIE DEL PD
Ho letto con interesse e curiosità i comunicati riguardanti le decisioni del PD provinciale, apparsi sui quotidiani “Il Giorno” e “La Provincia” del 10 gennaio scorso: la delusione mi ha lasciato l’amaro in bocca!

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Mi sono chiesto, in proposito, che senso ha avuta la mia, e altrui, partecipazione al voto alle primarie per la costituente del PD, dello scorso 14 ottobre 2007, se alla prima importante occasione che si presenta per “rodare” la nuova creatura a cimentarsi in una importante competizione, si conclude con un flop.
L’idea mia e di tanti amici con i quali ho avuta la possibilità di scambiare pareri e opinioni era, ed è, improntata tutta verso uno sforzo comune, dal punto di vista politico e intellettuale, per contribuire a dare vita ad un “partito nuovo” che fosse capace di cassare tutto l’armamentario arcaico fatto di reminescenze ideologiche, schemi strutturali e organizzativi, appartenenti ormai ad un passato che, pur avendo dato anche dei buoni frutti, non regge più il confronto con i cambiamenti in atto.
Il nuovo partito, secondo la mia ingenua aspirazione, avrebbe potuto e dovuto (e lo può ancora fare) dare una “scossa” all’ambiente politico – amministrativo di questa provincia, impastoiato da una parte, nelle grinfie di interessi di parte protetti e garantiti da un governo regionale di matrice clerical-fascista e, dall’altra, da una compagine di “**Moggi della politica e talebani del mercato” rappresentati dagli appartenenti alla Lega Nord. (**L’espressione è stata usata da Marco Vitale in una delle sue esternazioni)
Inoltre, il PD, con buona dose di coraggio, potrebbe offrire alla società civile sondriese e valtellinese un alto esempio di “democrazia deliberativa” dove il cittadino elettore può sentirsi riconosciuto, valorizzato e riscattato dall’umiliazione determinata dal ruolo di vassallo in cui è stato ridotto.
Io sono del parere che, il PD non debba rinunciare a presentare propri candidati da sottoporre alle votazioni primarie, indipendentemente dai risultati della successiva competizione elettorale. I neodirigenti provinciali del PD non possono (con le loro riserve, le loro titubanze e perplessità) a loro volta umiliare gli elettori che nello scorso 14 ottobre si sono recati pieni di speranza alle urne: sarebbe come uccidere il neonato nella culla.
Questioni di dignità politica e democratica mi fanno dire che il contenuto della proposta di Ezio Trabucchi meriti di essere sostenuta fino in fondo.

12 gennaio 2008
Valerio Dalle Grave

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