IL SINDACO COFFERATI ROMPE UN TABÙ E PROPONE DI SCEGLIERE PRIMA IL CANDIDATO DEL PD E POI QUELLO DELLA COALIZIONE
COFFERATI: PRIMARIE A DOPPIO TURNO
Bologna: 373.026 abitanti
Il primo cittadino di Bologna detta le sue condizioni per le prossime elezioni comunali. Ma le sue indicazioni non piacciono affatto alla sinistra radicale.
«Prima si faranno le primarie del Pd, è successivamente quelle di coalizione» (se l´alleanza così come si presentò nel 2004 sopravviverà a questo finale di mandato). Un sistema di primarie a doppio turno, un inedito.
E´ il "Cofferatum". "Chi non vuole le primarie di partito non ha capito nulla del PD".Il sindaco scuote il clima natalizio che già avvolge il Comune e - ragionando ad alta voce sulle prossime elezioni comunali - detta le sue condizioni che non piacciono affatto agli (ex?) alleati della sinistra radicale.
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Immagino e prevedo l'obiezione: ma Bologna è una città grande dove il dato politico conta pur trattandosi di elezioni amministrative.... bene... andiamo avanti.......
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Vicenza 2008: la strada del PD
Vicenza: 113.898 abitanti
Un percorso di ascolto della città ed elezioni primarie PD per la scelta del candidato sindaco.
Stati generali per discutere i problemi della città ed individuare un programma.
In una lettera inviata al Giornale di Vicenza, Angelo Guzzo, che ha presieduto l’ufficio tecnico provinciale per le primarie del 14 ottobre, torna sul tema delle primarie. Uno strumento di successo, che è giusto tornare a usare in futuro, a partire dalla scelta del candidato sindaco alle comunali di Vicenza.
Angelo Guzzo, lettera pubblicata sul Giornale di Vicenza il 28 ottobre 2007
Ho letto con stupore la lettera del signor Rossi, in cui insinua che chi ha partecipato alle primarie l’abbia fatto, in realtà, solo per segnalarsi ad una forza politica ed ottenerne vantaggi privati. È una tesi quantomeno discutibile, che sfiora l’insulto ai 28 mila vicentini che sono stati protagonisti di una grande giornata di democrazia.
Se i cittadini, i lavoratori, i professionisti e gli imprenditori vicentini volessero ingraziarsi il politico di turno, converrebbe loro di gran lunga, in una provincia come quella di Vicenza, segnalarsi ai partiti del centrodestra, che governano la città e la provincia. Naturalmente, se anche volessero, non potrebbero farlo. Il motivo è molto semplice: in questo paese, le primarie per la scelta dei leader e dei candidati sono un patrimonio esclusivo del centrosinistra; il centrodestra non sa nemmeno cosa siano. La Casa delle libertà ha scelto il candidato alla guida della Provincia in un vertice ad Arcore e forse regolerà in un’altra riunione segreta il duello tra Manuela Dal Lago e Amalia Sartori per la candidatura a sindaco di Vicenza, alle comunali dell’anno prossimo.
Il signor Rossi, nella sua lettera, insinua anche che sia a rischio la tutela dei dati personali di chi ha votato e suggerisce come soluzione il modello applicato negli Stati Uniti, dove, a suo dire, la privacy degli elettori delle primarie sarebbe meglio tutelata che in Italia.
Potrei precisare che, negli Usa, le primarie non sono affatto, come afferma il signor Rossi, aperte ai soli iscritti ai partiti, dato che negli Usa gli iscritti in senso proprio ai partiti non esistono. Ma il punto è un altro. Negli Stati Uniti, chi vuole esercitare il proprio diritto di voto, si tratti del voto alle elezioni presidenziali o della partecipazione alle primarie per scegliere il candidato presidente democratico o repubblicano, è tenuto per legge ad iscriversi in un registro elettorale pubblico, in cui precisare il proprio orientamento politico: democratico, repubblicano o indipendente. Come si vede, il modello americano non si basa affatto sulla maggior segretezza dei dati personali dell’elettore, ma, al contrario, sulla dichiarazione pubblica del suo orientamento politico.
Si potrebbe adottare anche in Italia un sistema del genere? Per farlo bisognerebbe che il centrodestra accettasse le primarie come sistema di selezione dei suoi candidati alla leadership: siamo sicuri che sia davvero pronto a farlo?
Al di là delle sterili polemiche, comunque, le primarie del Partito Democratico sono state un successo senza precedenti nella storia politica europea. Non è mai successo che 3 milioni e mezzo di persone partecipassero all’elezione dell’assemblea costituente di un partito dando un’indicazione per la scelta del leader. In Francia, le consultazioni per la scelta del candidato socialista alla presidenza della Repubblica hanno coinvolto appena 200 mila persone. E nella storia dei congressi di partito, non si è mai visto un numero così alto di persone coinvolte. Ecco perché le primarie del Pd segnano un elemento di discontinuità. Nella politica italiana, adesso, c’è un prima e un dopo.Ed ecco perché credo che le primarie siano una scelta obbligata quando, spero il prima possibile, si tratterà di scegliere il candidato a sindaco per il Comune di Vicenza.
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Altra obiezione che potrebbe essere fatta: Vicenza non è Bologna ma è sempre più grande di Sondrio..... bene ... andiamo avanti....
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I Comuni nel Lazio
"Per le Amministrative 2008 primarie in tutti i comuni”“I
"Il centrosinistra del Lazio ha tutte le carte in regola per affrontare con serenita’ e incisivita’ le prossime elezioni amministrative. Questa serenita’ ce la da’ la consapevolezza di aver praticato in tante amministrazioni, a cominciare dalla provincia di Roma, un positivo risanamento incentrato sul buon governo e sulle politiche di sviluppo. Ora, e’ tempo di cominciare a discutere su come prepararsi politicamente all’appuntamento elettorale, a cominciare dalla selezione delle candidature che credo, in tutti i comuni, vadano individuate attraverso elezioni primarie del Pd ovunque".
Segreteria Regionale del PD
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Dove non sono state lanciate le primarie del Pd sono state previste le primarie di coalizione (dopo aver definito ovviamente la coalizione!), con la presenza però del candidato del PD.
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In Toscana
Firenze, 9 gen. - (Adnkronos) -
Il Partito Democratico propone agli alleati primarie aperte di coalizione in tutti i comuni per la scelta dei candidati sindaco e presidente di provincia del centrosinistra. E nei casi in cui non si realizzino accordi di coalizione il Partito Democratico sceglie comunque il metodo delle primarie aperte. Il Pd della Toscana ha fissato cosi' le proprie regole per il percorso verso le elezioni amministrative della prossima primavera. Sono 14 i comuni e 380mila circa gli elettori della regione chiamati al voto; 4 sono i comuni sopra i 15mila abitanti: Pisa, Massa, Viareggio e Campi Bisenzio.
Le procedure sono state stabilite ieri sera dalla conferenza dei coordinatori territoriali del Pd toscano, riuniti a Firenze dal segretario regionale del partito, Andrea Manciulli. Ribadito lo strumento prioritario delle primarie di coalizione aperte a tutti i cittadini elettori per la selezione dei candidati sindaco o presidente di provincia del centrosinistra. Il candidato ufficiale del Partito Democratico che partecipera' a queste primarie sara' indicato dall'assemblea comunale del Pd tra coloro che presenteranno la propria candidatura corredata da un numero di firme variabile a seconda dei territori.
I membri che andranno a comporre l'assemblea comunale, nelle realta' interessate dalle amministrative, saranno eletti entro il 27 gennnaio nel corso delle assemblee dei circoli di base di quel comune, alle quali saranno richiamati al voto gli elettori delle primarie del 14 ottobre.
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