Fine mese, chiusura del blog.
Avevo annunciato questa decisione nei giorni scorsi.
Si sono chiusi i lavori della Commissione Statuto Nazionale e ho voluto, tramite il blog, darne ampiamente conto.
Nel contempo ho svolto e registrato commenti sull'attività del PD nazionale, regionale e locale.
Oggi abbiamo il sito del PD di Sondrio e questo, anche per me, costituirà uno strumento in più di confronto e discussione.
Un grazie a tutti.
In particolare, ad Irene Bertoletti che mi ha sempre dato un aiuto prezioso, vorrei rivolgere un tributo di affettuosa e sincera gratitudine.
Arrivederci presto.
Ezio Trabucchi
venerdì 29 febbraio 2008
La chiusura del Blog
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 16:02 4 commenti
Coordinamento Provinciale sulle candidature: obiettivo indecoroso
Avremo forse ancora modo di parlarne nel Coordinamento Provinciale. L'ultima riunione di lunedì scorso ha avuto lo svolgimento che conosciamo per una serie di motivi che trovano conferma nelle email che ricevo. L'esecutivo, convocato solo un'ora prima della riunione del Coordinamento fissata peraltro l'ultima sera utile, è stato impossibilitato a presentare una proposta approfondita non solo sui criteri ma anche sui candidati. Insomma soprattutto la discussione sulle candidature andava preceduta, mediata dal Coordinatore e dall'esecutivo per evitare toni, polemiche e dietrologie (e ora tarda). In ogni caso è stato evidente il principale obiettivo, del tutto indecoroso, della riunione. Mi dispiace per un amico come Giorgio Visini, considerato da qualcuno come un "grimaldello" e poi lasciato andare alla deriva... non replicherò sulla stampa in questa fase ma a tutti i partecipanti alla riunione di lunedì dico che ciscuna candidatura inserita nella "rosa dei nomi" è espressione legittima del Coordinamento e non, come è stato scritto, " a dispetto del Coordinamento"...
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 12:00 1 commenti
giovedì 28 febbraio 2008
PD e radicali, cattolici e laici
Provengo dalla cultura politica del cattolicesimo democratico e so che l'aggettivo "cattolico" è un aggettivo "apolitico". Intendo dire che i cattolici impegnati in politica devono contribuire a costruire un progetto politico in uno Stato laico e non confessionale. Un cattolico vota un partito per il progetto politico che propone, non per il richiamo ad una dimensione religiosa o di fede.
Ho letto poi i dati del sondaggio Coesis Research effettuato su un campione selezionato di 505 soggetti rappresentativi dei cattolici italiani e pubblicato nel numero di oggi del diffuso settimanale "Famiglia Cristiana".
Alla domanda se si ritiene che un cattolico possa votare uno schieramento comprendente anche il Partito Radicale il 40% degli interpellati ha risposto positivamente, il 25% non ha espresso giudizio, il 35% si è detto contrario.
Ma la ciliegina arriva con il quesito su quali dovrebbero essere le priorità da affrontare nei primi cento giorni della nuova compagine governativa. Solo il 7% ha pensato alla revisione della legge 194 sull’aborto e il 5% ad una nuova legge maggiormente severa sulla droga. Il 3% si è addirittura spinto a ipotizzare una legge sulle coppie di fatto (Dico).
Su una graduatoria di quattordici temi, il più gettonato (75%) è risultato l’aumento dei salari, seguito (50%) dalla riduzione del numero dei parlamentari e (44%) dalla riduzione delle tasse alle famiglie con figli.
Dicono qualcosa o no queste percentuali? A me si.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 17:42 0 commenti
La guerra dei numeri: scenari post elettorali incerti
Come ogni campagna elettorale che si rispetti, cominciano a piovere pietre sulla validità dei sondaggi.La guerra dei numeri vede coinvolti nelle ultime ore i risultati stimati da Diamanti e Biorcio da una parte (pubblicati da Repubblica pochi giorni fa) e quelli di Euromedia dall’altra (resi pubblici da Rete4 subito dopo). Secondo Berlusconi le uniche stime che possono avere valore sono ovviamente le ultime, che descrivono una situazione in cui il vantaggio del suo partito e della mini-coalizione appare di 2 o 3 punti più elevato di quanto ipotizzato dai due professori universitari.Ma c’è un problema per l’uomo di Arcore, che ha evitato sapientemente di sottolineare.
Ed è che con questo margine e con una distribuzione dei voti sul territorio nazionale relativamente simile a quanto è accaduto nel 2006, lo scenario più plausibile della composizione del Senato si avvicina pericolosamente alla situazione verificatasi nelle ultime elezioni. Per essere chiari: un distacco di 7-8 punti nella “Camera alta” non permette alla formazione vincitrice di ottenere una maggioranza solida di senatori.Vediamo più in dettaglio ciò che potrebbe accadere: la coalizione guidata da Berlusconi potrebbe vincere (con un certo margine di sicurezza) in Lombardia, Veneto, Friuli, Puglia, Campania, Sicilia e - probabilmente - Piemonte, Sardegna e Lazio. Vincerebbe viceversa l’accoppiata Pd-Di Pietro in Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Trentino, Basilicata e - probabilmente - Marche, Abruzzo e Calabria. Mentre in Molise la situazione è in parità “obbligatoria”, viste le regole elettorali di quella Regione, l’unico territorio con risultato incerto sarebbe la Liguria, dove noi siamo in leggero vantaggio. Ora, con una situazione simile, il numero dei seggi senatoriali conquistabili da Berlusconi è di circa 151, contro i 149 delle liste di opposizione (Veltroni+Bertinotti+Casini ). Ipotizzando la vittoria del Pd-Di Pietro in Liguria, si arriverebbe ad un sostanziale pareggio. Senza contare ovviamente la Val d’Aosta, tradizionalmente associata al centrosinistra, i senatori esteri (forse oggi più vicini al centrodestra) e i consueti senatori a vita, di cui dovrebbe godere maggiormente il centrosinistra. Come è ben chiaro, il monito del leader del Pdl nei confronti degli elettori del centro di Udc e Rosa Bianca non è del tutto campato in aria. È probabilmente vero che un voto a favore di Casini e Tabacci diviene una sorta di opzione in favore di Veltroni, sottraendo quel quantitativo di voti che permetterebbe allo schieramento di centrodestra di vincere qualche Regione in più e di aumentare la propria dote di senatori, attualmente insufficiente per permettere una governabilità bicamerale. È il consueto problema di questa legge elettorale che non riesce a garantire maggioranze solide nei due rami del Parlamento, a meno di conquistare la quasi totalità delle Regioni. Cosa francamente quasi impossibile. Si prospettano quindi scenari post elettorali non facili. Si vedrà.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 17:40 0 commenti
lunedì 25 febbraio 2008
Questa sera importante riunione del Coordinamento Provinciale
Convocazione del Coordinamento Provinciale e dei Coordinamenti dei Circoli Mandamentali del PD questa sera, lunedì 25 Febbraio alle ore 20:45, presso la sede di Via Parolo a Sondrio.
All'ordine del giorno l'individuzione di una "rosa di nomi" espressa dal PD di Sondrio per le candidature alle elezioni politiche.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 16:53 3 commenti
giovedì 21 febbraio 2008
Domani sera, venerdì 22 febbraio, Fassino a Sondrio
Incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico della Provincia di Sondrio con il Segretario regionale Maurizio MARTINA e Piero FASSINO che verranno intervistati da Pierluigi COMERIO, Vicedirettore del quotidiano "la Provincia di Sondrio".
VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2008 ore 21.00 Auditorium TORELLI a SONDRIO
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 20:12 0 commenti
Così a Sondrio: senso di responsabilità e primato dell'unità. Riconosciute le ragioni della nostra azione
Nell'ultima riunione del Coordinamento Provinciale ho apprezzato in diversi punti la relazione di Costanzo. Ha riconosciuto lealmente le ragioni della nostra iniziativa in merito alle primarie, ha fatto propria la proposta di integrare l'ufficio organizzativo, ha evidenziato alcuni profili politici sui quali avevamo richiamato maggiore attenzione. Ha chiarito alcune sue valutazioni.
Importante è stato anche il ruolo della Segreteria Regionale nel sottolineare l'esigenza e la virtù della collegialità nella gestione del partito.
Condiviso dunque l'appello all'unità, nel rispetto del pluralismo di opinioni.
Così è e dovrà essere sempre più il PD anche a Sondrio.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 19:40 0 commenti
Mi piace questo PD che detta il ritmo... buona anche la comunicazione...
Siamo entrati in un ottimo treno di comunicazione, dettano i tempi e i ritmi della campagna elettorale. Gli altri attori, in questa fase, fanno molta fatica. Non sto dicendo che vinceremo sicuramente le elezioni ma Veltroni sta consolidando il patrimonio che fino a cinque mesi fa era esiguo. Costringe gli altri sempre a inseguire, anche sulle candidature pulite. All’interno del serbatoio del Centrosinistra il Pd sta facendo il pieno, portando via qualcosa anche alla Sinistra Arcobaleno.
E il Centrodestra? Non li vedo. Stanno litigando in Sicilia ed hanno subito lo strappo dell’Udc. I motivi forti di contrasto Fini-Berlusconi sono stati spazzati via in una settimana, Veltroni invece dimostra coerenza.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 19:31 0 commenti
De Mita a casa: anche l'intelligenza può riposare...
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 19:14 1 commenti
Si può fare !
Ed in realtà l'Assemblea di Roma ha più che altro ratificato i documenti predisposti ed approvati dalle Commissioni in questi mesi di lavoro.
Tutta l'attenzione è ormai rivolta alla campagna elettorale, ed anche il discorso di Veltroni è servito da lancio della rincorsa che ci vedrà impegnati in questi due mesi per ribaltare un risultato che nella destra (ormai il centro è andato per la sua strada ...) in molti affrettatamente considerano già acquisito.
Vincere le elezioni? Si può fare!
Veltroni Presidente? Si può fare!
Dobbiamo dire che Veltroni nel suo intervento a Roma ma soprattutto con le scelte concrete che ha fatto in avvio di questa campagna elettorale ha dimostrato coraggio e visione lucida del futuro...
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 18:59 0 commenti
Approvato all'unanimità dal Coordinamento Nazionale del Pd il Regolamento per le candidature alle prossime elezioni politiche
Ieri a Roma ho assistito a parte dei lavori del Coordinamento Nazionale, nel corso del quale è stato approvato all'unanimità il Regolamento per le candidature alle prossime elezioni politiche.
Le candidature, stabilisce il Regolamento nazionale, sono definite con il criterio del massimo coinvolgimento degli aderenti e con il metodo delle consultazione disciplinata dal Regolamento stesso. Il Regolamento garantisce la presenza di entrambi i sessi. Non può essere candidato chi si trovi in contrasto con le norme del codice etico. Condizione di non ricandidabilità è l’aver esercitato il mandato parlamentare per la durata di tre mandati (15 anni). Sul tema delle deroghe, il Coordinamento nazionale concede eventuale deroga al Segretario del partito, ai presidenti delle Camere, ai ministri, ai capigruppo parlamentari, alle parlamentari. Deroga potrà essere concessa ai parlamentari che ne facciano richiesta entro il 22 febbraio 2008, ma il numero complessivo di deroghe non potrà comunque superare il 10% degli eletti alle elezioni politiche del 2006 nelle liste di Ulivo, Ds e Margherita. Costituirà elemento di valutazione, in sede di concessione delle deroghe e comunque di ricandidature di parlamentari uscenti, anche il numero dei mandati europei, regionali e di governo esercitati. Per quanto riguarda le scelte, sulla base di quanto emerso dai circoli il Coordinatore provinciale redige entro il 26 febbraio una rosa di nomi che indica al Segretario regionale, tenendo conto delle indicazioni emerse dai circoli. Sulla base delle indicazioni raccolte il Segretario regionale, predispone entro il 2 marzo 2008, d’intesa con la conferenza dei Segretari regionali e con il gruppo di lavoro nazionale di cui all’art. 6 comma 2 del presente Regolamento, una proposta di lista che recepisce le candidature nazionali di cui all’art. 8 e che assicura una rappresentanza femminile pari almeno a un terzo delle candidature e dei potenzialmente eletti ed una equilibrata presenza dei rappresentanti di tutte le province. Il Coordinamento nazionale approva tutte le liste per l’elezione di Camera e Senato entro il 3 marzo 2008.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 18:28 0 commenti
Il Pd e l'autonomia federale. Statuto nazionale e statuti regionali
Dopo aver presentato i capitoli dello Statuto nazionale relativi ai soggetti fondamentali della vita politica del partito, gli elettori e gli iscritti, provo ad analizzare il capitolo terzo sui principi che regolano l’autonomia federale e gli articoli relativi ai mandati e alle candidature.
Nello Statuto nazionale c'è un capitolo significativo sul federalismo, il terzo, dedicato al tema dell’autonomia e dei poteri delle strutture territoriali del PD. Tutto quello che non è riconducibile ai principi dello Statuto nazionale può essere disciplinato dallo statuto del Partito Democratico delle singole regioni. Sono due gli aspetti fondamentali e generali dell’autonomia statutaria. Il primo è relativo alla forma organizzativa del partito, che può essere decisa da ogni singola regione. Il principio fondamentale che lo Statuto nazionale impone a quelli regionali è l’elezione diretta da parte degli elettori del Segretario politico e della assemblea regionale, con la contestuale determinazione dell’indirizzo politico. L’impostazione federalista del PD è qualificata anche dal riconoscimento dell’autonomia degli organi regionali nelle decisioni politiche. Prendiamo il tema delle alleanze. Lo Statuto consente al PD regionale l’autonomia nelle scelte politiche a qualsiasi livello locale: regionale, provinciale e comunale. Siamo di fronte ad una affermazione importante. Il fatto che si possa e si debba avere per Statuto questa possibilità, non significa che il partito non abbia una linea politica nazionale unitaria ma significa riconoscere che in ambito locale può essere ammessa una scelta politica differente, anche non simmetrica rispetto a quella nazionale. Ad esempio, se il Partito Democratico della Sardegna volesse fare un’alleanza con il Partito Sardo d’Azione, potrebbe farla senza chiedere il permesso. In astratto, potrebbe farla anche con un partito (alla sua destra o alla sua sinistra) che a Roma sostiene Berlusconi. Una procedura che non sarebbe stata possibile attuare in passato. Unico limite di natura statutaria è quello che la scelta politica non vada ad alterare l’identità del partito, entrando in contraddizione con il Manifesto dei Valori e con il Codice Etico (art. 12). Gli statuti regionali dovranno decidere come si organizzeranno le realtà provinciali e cittadine o le altre dimensioni territoriali che esso prevederà. Agli statuti regionali spetterà anche la scelta di elezione diretta dei segretari anche per le province e i comuni. A tutto questo si aggiunge un altro aspetto importante, che non era previsto da tutti i partiti confluiti nel PD (e non è previsto dall’attuale legge di finanziamento pubblico dei partiti), quello del 'federalismo finanziario'. Il finanziamento pubblico dei partiti mediante i rimborsi elettorali che dipendono dalle elezioni regionali e locali va al partito regionale. L'impostazione federalista si completa con l'introduzione di una rappresentanza delle regioni, eletta autonomamente dalle liste collegate alla segreteria nazionale, di 300 persone che vanno ad aggiungersi ai mille dell'Assemblea Costituente nazionale in rappresentanza delle regioni. Ovviamente, la delegazione delle regioni, non essendo stata eletta in collegamento con il segretario nazionale, non può partecipare (insieme alla delegazione dei parlamentari nazionali) al voto che chiedesse la revoca del segretario politico nazionale. I segretari regionali affiancano la delegazione regionale nella Assemblea nazionale e costituiscono poi la Convenzione nazionale dei segretari, una struttura che serve a raccordare le politiche regionali del PD con quelle nazionali. Una volta approvato lo Statuto, i principi fondamentali valgono per le scelte che si faranno a cominciare da queste elezioni politiche. Circa i mandati per le candidature, è previsto un limite massimo di tre mandati (da intendersi come durata di tre mandati pieni, dunque quindici anni) solo per il Parlamento nazionale ed europeo. Non è obbligatorio raggiungere il limite massimo consentito. Rispetto alle prime versioni della proposta di Statuto il criterio è diventato più restrittivo, perché le legislature non devono essere consecutive. La norma riguarda il ciclo della vita politica della persona. Valgono tutte le legislature realizzate, anche quelle anticipate e separate da eventuali interruzioni, e la disposizione è retroattiva, si applica anche ai parlamentari uscenti. Su questo tema mi sento di fare una considerazione: il rapporto tra l’esperienza politica regionale e nazionale, e quello del cumulo dei mandati è meno sentito nelle altre regioni rispetto alla Sardegna e forse alla Sicilia. In Sardegna è più sentito perchè nella storia dei grandi partiti di massa, tranne qualche eccezione, è diventata una prassi usuale fare prima il consigliere regionale per diverse legislature e poi intraprendere l’esperienza legislativa nazionale e questo ha procurato finora l’accesso all’esperienza parlamentare nazionale di un personale politico più anziano della media delle altre realtà territoriali. Anche questo aspetto del limite dei mandati viene affrontato in senso federalista e autonomista dalla carta fondamentale: il Partito Democratico, infatti, riconosce agli statuti regionali la possibilità di determinare limiti ai mandati diversi nell’ambito di ciascuna regione. La regola dei tre mandati non è obbligatoriamente da trasferire in ambito regionale, nel senso che una regione potrebbe anche optare per un periodo più breve o più lungo. Lo statuto regionale potrebbe decidere di considerare il cumulo temporale dei mandati facendo valere anche quelli realizzati in consiglio regionale, ovvero nell’esecutivo regionale o a capo di province e comuni capoluogo, nel senso di vincolare gli iscritti al PD sardo interessati all’esperienza legislativa nazionale alla regola per cui in caso di superamento dei quindici/venti anni occorra comunque una deroga innanzitutto dalla regione interessata. Le deroghe al limite dei mandati nazionali potranno essere decise entro il numero massimo del 10% dei parlamentari uscenti. In vista delle prossime elezioni politiche potranno essere non più di 28 in tutta Italia; ci saranno quindi circoscrizioni, alla Camera o al Senato, dove la deroga non potrà essere concessa dal Coordinamento Nazionale.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 18:02 0 commenti
lunedì 11 febbraio 2008
Domani martedì 12 febbraio la riunione del Coordinamento Provinciale del PD
Per domani, martedì 12 febbraio 2008 ore 20.45, è stato convocato il Coordinamento Provinciale del PD.
All'ordine del giorno:
1)Valutazioni situazione politica nazionale;
2)Elezioni amministrative a Sondrio.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 19:28 0 commenti
Angelo Schena scende in campo per le elezioni di Sondrio
Abbiamo ricevuto la seguente nota di Angelo Schena :
SONDRIO CITTA' NEL CUORE DELLE ALPI, CON LE ALPI NEL CUORE
E' da questo assunto che parte e si sviluppa il progetto che intendiamo proporre ai sondriesi in vista delle prossime elezioni amministrative: pensare, immaginare una Sondrio ecologica, una eco-città, ricca di spazi e di verde, vivibile e senza inquinamento.
Ti chiedo quindi di partecipare all'incontro che si terrà nella serata di
VENERDI' 15 FEBBRAIO 2008 ORE 20.45
presso la Sala Besta della Banca Popolare di Sondrio
e di estendere l'invito ai tuoi amici interessati a cambiare in tal senso la nostra città
Gruppo "PER SONDRIO"
Angelo Schena
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 19:20 0 commenti
Loris Dal Molin: Grazie ai cittadini che hanno firmato per le primarie del PD
Riceviamo e pubblichiamo volentieri il pezzo dell'amico Loris Dal Molin:
Ho letto il resoconto di Trabucchi dell'08/02/08:le primarie non si faranno!
Nel frattempo le sta facendo il quotidiano La Provincia (sic!); ma guardiamo avanti!
Ho partecipato, assieme ad altri, con passione alla raccolta delle firme. Voglio ringraziare le decine di cittadini e cittadine Sondrasche che hanno condiviso IL PERCHÈ si chiedesse loro di tradurre con una firma il consenso alla nostra proposta politica.
Non è stato né banale, né scontato spiegare l'iniziativa: l'importanza COSTRUTTIVA e non qualunquistica “contro”, ma “per” a sostegno di una problematica che non è certo nella quotidianità del parlare familiare.
Forse chi non ha condiviso può cercare di sostenere che si sarebbe raccolto altrettanto con un quesito rovesciato? Oltre che paradossale con il DNA di nascita del partito, ciò denoterebbe una
esperienza “salottiera” in tema di raccolta. Certo un quesito più semplice da proporre alle osterie
vocianti del tipo: "firma per la difesa dei nos magenc" sarebbe stato più semplice e redditizio.
Lo strumento della raccolta firme “a sinistra” è sempre stato abituale e propositivo: non va enfatizzato però quando lo usiamo noi, non va banalizzato quando lo usano gli altri.
Quanto fatto mi sembra di capire ha indotto (finalmente) il partito a ripensare le proprie strategie ed a riconoscere i propri errori di indirizzo e metodologici.
Proporre a Molteni di mettersi a disposizione per le primarie del partito è stato un atto di serietà e consapevolezza del ruolo del partito stesso di non subalternità a chicchessia.
Molteni ha ritenuto di non mettersi a disposizione per tale iniziativa? È un atto legittimo, ma oltre che discutibile sottende una notevole supponenza politica.
Certo che se “il parco macchine “fosse stato più nuovo, più ampio”........... ma tantè!
Per il bene della città e della sana politica all'utilizzo della quale saremo nuovamente interrogati
è bene che tutto ora si ricomponga usando opportunamente quello che c'è: sia il candidato, sia il ruolo del partito.
Mi auguro una serena, unitaria, ricomposta e costruttiva relazione di apertura dei lavori di domani, nonchè una conseguenziale e coerente comunicazione di merito al “mondo intero”, perchè l'obiettivo non è tanto vincere le destre, ma far governare una “nuova e buona politica” cui pensiamo a ragione di essere portatori. Loris Dal Molin
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 18:36 1 commenti
La Commissione ha licenziato lo Statuto. L'approvazione definitiva all'Assemblea Costituente convocata a Roma sabato 16 febbraio 2008
Romano Prodi e Walter Veltroni hanno sciolto gli indugi e hanno convocato l'Assemblea Costituente nazionale per l'approvazione dello Statuto del PD sabato 16 febbraio a Roma. Lo Statuto è stato licenziato a grande maggioranza dalla Commissione nella seduta del 1-2 febbraio scorso. Ezio Trabucchi, membro della Commissione, in una prima nota- ne seguiranno altre sulle varie parti dello Statuto - prova a metterne in luce i principali contenuti a partire dal 1°capitolo: partecipazione delle donne e la distinzione tra albo degli iscritti e degli elettori democratici.
(Al link che segue il documento integrale approvato dalla Commissione Nazionale http://ezio.democratico.googlepages.com/StatutoPD-TestoCommissione_protetto.pdf)
» continua
Mi sembra che il lavoro svolto dalla Commissione Statuto nella sostanza mantenga la promessa, fatta il 14 ottobre, di un partito nuovo, con elementi di forte discontinuità rispetto a quelli che hanno meritoriamente scelto di sciogliersi. I problemi che avevamo davanti e a cui ci premeva dare risposte concrete erano gli spazi per la democrazia interna, la capacità di costruire strumenti di partecipazione per i cittadini-elettori e i momenti di incontro; creare le condizioni perché le persone possano incidere nelle scelte della politica e quindi determinare la vita del nostro Paese a livello regionale e nazionale.
Tra i principi fondamentali dello Statuto, che segnano la svolta rispetto all’esperienza politica del passato, sottolineo il contenuto del primo capitolo, dedicato ai ‘Principi e soggetti della democrazia interna’ con una forte determinazione nel far contare le donne in politica. Per Statuto d’ora in avanti si conferma la regola della parità fra i generi negli organi interni del partito e la si favorisce nelle candidature per le assemblee elettive ed anche per le cariche monocratiche istituzionali.
A partire da questo punto, la seconda considerazione che mi piace fare è che non ci sono altri partiti che nel loro Statuto fissano esplicitamente dei doveri nei confronti dei propri elettori e dei propri iscritti. Per noi il rapporto cittadini-elettori viene rifondato e questo lo dimostra il fatto che ci siamo posti dei doveri. Abbiamo individuato i soggetti fondamentali della vita democratica del Partito: gli elettori e gli iscritti. Abbiamo raggiunto un compromesso tra l’idea di ‘partito liquido’ che si mette a lavorare solo in vista delle elezioni attorno alle candidature per le istituzioni e la tradizionale organizzazione di iscritti.
Il PD esiste per mezzo dei suoi iscritti ma senza diventare il ‘partito delle tessere’, è un partito che si confronta costantemente con i suoi elettori, che decidono la linea politica ed i gruppi dirigenti. Questa è una forma-partito nuova, che non contraddistingue nessun altro partito italiano e forse europeo. L’offerta politica del PD viene determinata dall’elaborazione delle idee e dalle persone che provengono dal partito/associazione: l’elaborazione degli iscritti viene poi sottoposta ad una platea più vasta e allargata, interessata alla proposta. Quelli che ieri chiamavamo ‘popolo delle primarie’ oggi diventano ‘gli elettori democratici’.
Ha vinto la tesi che per cui diventi elettore democratico nel momento in cui partecipi all’elezione diretta del segretario del partito nazionale e regionale, partecipi alle primarie, scegli i candidati alle istituzioni democratiche, partecipi ai forum e ai referendum e ti rendi disponibile ad essere iscritto all’Albo degli elettori. Non devo essere pre - iscritto ma acquisisco la mia qualità di elettore democratico andando a votare e partecipando.
Quindi mettiamo insieme coloro che all’attività politica vogliono dedicare del tempo in modo continuativo ma anche coloro che saltuariamente si interessano ai processi politici, che vogliono condividere e sostenere le idee ma non vogliono partecipare alle loro elaborazione. Politica come scelta di vita e politica come impegno saltuario possono stare insieme, hanno entrambe un valore prezioso se riusciamo a farle convivere.
Gli iscritti hanno dei doveri in più ma hanno dei diritti in più. Per gli organi interni l’elettorato passivo, quindi il ‘diritto ad essere eletto’ ce l’hanno gli iscritti, come accade normalmente in qualsiasi associazione. Il diritto a governarla ce l’ha chi sta dentro non chi sta fuori. Oltre al dovere di contribuire finanziariamente al partito a seconda degli incarichi ricoperti. Due diverse sfere di diritti-doveri, due albi diversi per elettori ed iscritti. L’Albo degli elettori si formerà via via che maturano le esperienze di partecipazione alla vita del partito (elezione diretta, primarie, etc). Chiunque può iscriversi in qualsiasi momento. Per partecipare ad una primaria non c’è bisogno di iscriversi in anticipo.
Il compromesso tra la spontaneità di partecipazione e il controllo del possibile inquinamento si ha nel momento in cui si sottoscriverà un’adesione più impegnativa di quella assunta il 14 ottobre.Così l’impegno nei confronti del Codice etico, dello Statuto e del Manifesto riguarda solo gli iscritti. Per gli elettori, l’impegno è affievolito. Ad essi chiediamo di dichiarare di riconoscersi nella proposta politica del Partito Democratico, in occasione della occasione in cui chiedono di partecipare. Nessuno potrà contestare all’elettore democratico la mancata osservanza di una norma dello Statuto, ma certamente il regime non segreto dell’albo degli elettori (che si impegnano ad ampliare i consensi sul PD accettandone esplicitamente la proposta politica) contribuirà ad impedire l’utilizzo strumentale e l’inquinamento delle consultazioni “aperte” del PD.
All’ elettore democratico che concorre per un incarico istituzionale come candidato e che infine viene eletto, per esempio come consigliere regionale del Pd ma non si iscriva al partito, lo Statuto richiede invece di essere comunque presente nella vita associativa e come minimo di aderire al gruppo consiliare.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 17:25 0 commenti
venerdì 8 febbraio 2008
Niente primarie. Giudizio severo della Segreteria Regionale: gravi errori del PD di Sondrio. Appello del PD lombardo a Trabucchi e Dioli.
Giovanni Bettini e altri amici mi sollecitano a riferire puntualmente quanto successo in questi giorni. Lo posso fare solo oggi in quanto impegnato ieri a Milano.
I fatti:
lunedì scorso, 4 febbraio, era previsto l'incontro con il Coordinatore provinciale, la Segreteria Regionale nella persona di Alessandro Alfieri (responsabile Enti locali) e Molteni. Oggetto dell'incontro le primarie del PD.
Alfieri comunica a Costanzo la sua sopraggiunta impossibilità a partecipare ( ecco il testo dell'email: Caro Angelo, purtroppo la fase finale della candidatura di Milano all'Expo del 2015 è entrata nel vivo. Oggi avevamo 140 tra Ministri degli esteri e del Commercio estero o ambasciatori dei Paesi che voteranno il 31 marzo.
Sono rimasto bloccato. Mi dispiace non poterci essere. Ti propongo di venire mercoledì a Sondrio per valutare insieme un'ipotesi di lavoro in vista delle amministrative. In attesa di un tuo riscontro, ti saluto.
Ciao,
Alessandro).
Si arriva dunque a mercoledì 6 febbraio. Alfieri incontra da solo Molteni e, nel corso del colloquio, gli sottopone il documento redatto da Trabucchi e Dioli per conto dei sottoscrittori della raccolta firme pro primarie.
Tale documento, anticipato anche a Costanzo, è il seguente:
L’evoluzione della situazione politico-organizzativa che ha interessato in questi mesi il PD di Sondrio, grazie anche al fattivo contributo della Segreteria Regionale, induce a ritenere possibile, per le elezioni amministrative di Sondrio, capoluogo della Provincia, un percorso comune e condiviso che si articola nei seguenti atti:
- indizione delle primarie del PD aperte alla partecipazione di tutti gli aderenti, elettori e simpatizzanti;
- indicazione delle modalità di svolgimento delle primarie da attuarsi entro e non oltre il mese di febbraio, previa definizione di apposito regolamento;
- richiesta formale ad Alcide Molteni di partecipare alle primarie;
- riconoscimento della eventuale disponibilità di Molteni a partecipare alle primarie quale espressione di tutto il gruppo dirigente provinciale del PD;
- impegno comune nella individuazione di altra/e candidatura/e al solo scopo di rendere fattibile lo svolgimento delle primarie in una logica comunque non di contrapposizione alla candidatura di Molteni ma con l’unico intento di arricchire il progetto di governo della città;
- attribuzione di un ruolo importante nella compagine amministrativa al/i candidato/i non vincente/i alle elezioni primarie che abbia/no ottenuto una percentuale di consenso significativa, da fissare preventivamente nel predetto regolamento;
- disponibilità, se richiesta, a riconoscere la lista civica “Sondrio Democratica” quale lista del candidato Sindaco Molteni;
- definizione reciproca dei ruoli al fine di attuare la rispettiva autonomia, costruendo da subito e mantenendo condizioni politico-organizzative positive e proficue per una buona amministrazione e, nel contempo, per favorire una presenza delle espressioni politiche efficace ed utile alla cittadinanza: segnatamente, ruolo prioritario del partito nella costruzione del progetto politico e programmatico, con dovuta attenzione al coinvolgimento attivo, partecipato ed indispensabile del candidato Sindaco; ruolo esclusivo del Sindaco nella gestione amministrativa ed istituzionale dell’Ente, col giusto rapporto nei confronti del suo partito e delle forze politiche della coalizione che lo sostengono sulle questioni da lui stesso ritenute utili e necessarie;
- condivisione della sollecitazione della Segreteria Regionale al superamento dei problemi e delle difficoltà che hanno segnato fin qui negativamente l’attività del PD di Sondrio;
- impegno del partito, con la nuova definizione politico-organizzativa dei suoi organismi, a valorizzare e chiamare a responsabilità le diverse sensibilità fondanti il PD, quale condizione imprescindibile per dare attuazione agli impegni sopra richiamati e per avviare una positiva e forte crescita del partito anche nella nostra provincia.
Sondrio, 4 febbraio 2008
Molteni dichiara, come comunicatoci da Alfieri, la sua indisponibilità a partecipare alle primarie, pur confermando la sua vicinanza all'area politica del PD.
Segue l'incontro presso la sede di via Parolo. Presenti i componenti dell'esecutivo (Costanzo, Curti, Roberto Marchini, Simonini, Bronda), Alfieri, Dioli e il sottoscritto.
Alfieri comunica, come detto, la posizione di Molteni. Esprime, e conferma, la posizione della Segreteria Regionale favorevole alle primarie come elemento identitario e caratterizzante del PD (oltre che strumento utile). Formula un giudizio (ripetuto più volte) molto severo nei confronti del PD provinciale, sottolineando gravi errori nella conduzione del partito (era, scherzo del destino, "mercoledì delle ceneri...").
Invita Trabucchi e Dioli, riconoscendo apertamente le ragioni della loro (e di molti altri) presa di posizione, ad aiutare il PD di Sondrio a uscire da questa situazione di difficoltà, stante il momento politico delicato ( in forza anche delle elezioni nazionali).
Costanzo viene sollecitato a tenere conto delle valutazioni emerse proponendo un percorso politico chiaro da qui alle elezioni da sottoporre alla discussione della prossima riunione del Coordinamento provinciale che Costanzo ha dovuto posticipare (per motivi organizzativi) a martedì 12 febbraio.
Questi i fatti.
Commento:
Il documento, sopra riportato, era per me e per tanti amici una proposta di mediazione seria, aperta, leale e credo anche molto utile al PD. Molteni non ha dato (legittimamente) riscontro positivo (sbagliando, a nostro giudizio). Da parte sua, il PD di Sondrio fin dall'inizio non ha voluto sentir parlare di primarie. Ha parlato di primarie di coalizione non credendo neppure a questa opzione tant'è che ha invitato Schena (che incontro in Tribunale senza fissarci incontri) a rinunciare al suo progetto per sostenere la candidatura Molteni. Insomma il PD di Sondrio ( e lo sanno anche i paracarri del capoluogo) si è mosso in maniera "ancillare" e subalterna, rinunciando ad un suo profilo vero ed autorevole.
Stride questo ruolo del PD di Sondrio con quello forte, strategico del PD nazionale.
Una iniziativa, quella di Veltroni e del PD nazionale, che peraltro ho auspicato in tempi non sospetti, suscitando commenti negativi in valle dei soliti "illuminati", noti per arrivare sempre tardi agli "appuntamenti della storia".
Che fare ora ?
Ai tanti amici firmatari del documento pro primarie e a tutti gli amici del PD di Sondrio dico che apriremo una riflessione forte (come sempre) nell'interesse del nostro grande partito, che (tra parentesi) a Roma ho trovato molto unito nella direzione di marcia tracciata da Veltroni.
Martedì prossimo, nella riunione del Coordinamento, daremo il nostro contributo nella speranza che la relazione di Costanzo sia rispondente alle attese e alla fase politica particolarmente importante.
A presto.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 10:20 3 commenti
martedì 5 febbraio 2008
Dalle Grave Valerio: basta con le beffe e... le bugie
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il pezzo dell'amico Valerio Dalle Grave:
Abbiamo letto con curiosità la notizia riportata da tutti i media che finalmente giustizia è fatta.
L’enfasi, la commozione quasi, con cui Emilio Fede ha dato la notizia al Tg4 era quella delle grandi occasioni. Berlusconi è stato assolto dal reato di falso in bilancio (lasciamo stare per quale caso avendone lui collezionato una infinità); la Corte di Cassazione ha assolto il sig. Berlusconi in quanto il reato a lui ascritto non è più previsto tale dalla legge italiana.
Già, dal 1995 al 2008 (periodo in cui si è svolto il processo), lui ha avuto tutto il tempo e le circostanze favorevoli per far approvare una legge ad hoc che cancellasse dal codice penale il reato, appunto, di falso in bilancio.
Non parliamo poi di altre leggi ad personam, del conflitto di interessi mai affrontato e men che meno risolto, eccetera. Il potere di quell’uomo è così forte, così incisivo e così accattivante da permettere al suo pool di avvocati di trovare ogni volta cavilli, pretesti e quant’altro ancora, per ritardare e rinviare nel tempo l’apertura dei processi, facendo cadere in prescrizione i reati per i quali era stato, o è rinviato a giudizio. Non c’è che dire, entrare nelle grazie di un uomo così potente fa dormire tranquilli e permette di contrabbandare per verità indiscusse anche le peggiori bugie, specie nella stesura dei bilanci.
Come dicevo, il suo è un potere anche accattivante perché da buon attore, come dimostra di essere, sa dire le cose al momento giusto e nel luogo giusto, sa dire e smentire con protervia e disinvoltura disarmante anche cose di notevole gravità. Come si dice in gergo, è capace di “bucare il video”.
Si immagini ora l’effetto dirompente che avrà quella notizia tra la gente che ha a che fare con la redazione dei propri bilanci. Quella gente che il governatore della Banca d’Italia ha qualificato come categorie premiate dalla sorte (lavoratori autonomi) avendo aumentato, dal 2000 al 2006, ben il 13,5% il loro reddito (mentre i lavoratori dipendenti, sempre nello stesso periodo, sono rimasti al palo, con uno 0,32%).
Chissà come saranno contenti anche quegli amministratori pubblici che pur in presenza di pesanti condanne per corruzione e frode passate in giudicato, si vedono premiati con incarichi di prestigio, come è il caso del sig. Caltagirone recentemente nominato dal governo della Regione Lombardia a Direttore Generale del Policlinico San Matteo di Pavia.
Vien da dire in proposito: a che serve essere onesto e scrupoloso?, se più sei corrotto più vieni premiato?. Altro sconcio ripugnante lo abbiamo osservato alla TV quando ci ha mostrato un sig. Cuffaro (governatore della Sicilia) tutto sorridente con un vassoio di cannoli in mano che festeggiava la sua condanna a cinque anni di carcere per truffa e corruzione. Ma la cosa peggiore che aggrava lo sconcio, sono le manifestazioni di solidarietà pervenutegli da alcuni big della politica destrorsa italiana.
Questa fotografia distorta dell’Italia, fatta di scandali, truffe, incidenti sul lavoro, criminalità organizzata, conflitto di interessi, reati impuniti, quantità di rifiuti lasciati per le strade, inquinamento e deturpazione del territorio, carriere costruite sulla fedeltà e non sulla competenza, eccetera, che gira sui Media internazionali non ci fa onore. Ma questa non è l’Italia vera!
L’Italia vera è quella che vive nella legalità, è quella costituita da tanti seri lavoratori e lavoratrici, da famiglie che costruiscono il loro avvenire onestamente e spesso con grandi difficoltà economiche, da professionisti eccellenti, da imprenditori seri che sanno assumersi fino in fondo le responsabilità sociali dell’impresa e dimostrano di amare la loro impresa attraverso il rispetto e la stima dei loro collaboratori, da scienziati che con il loro impegno danno lustro al Paese, da artisti e intellettuali che ne rappresentano l’anima creativa, dal volontariato sociale, da funzionari competenti veri servitori dello stato.
L’Italia vera è questa. Dobbiamo rivendicarla ad ogni livello come dovuta ad un popolo che se la merita e che rifiuta di essere usato e strumentalizzato da gruppi di potere e da interessi di parte. Dobbiamo dire basta a chi usurpa e deturpa l’immagine giusta di un paese che sappiamo essere grande per storia e dignità nazionale. Dobbiamo far emergere l’Italia maggioritaria, quella virtuosa, quella che ha come unico scopo il bene comune. Dalle Grave Valerio
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 17:41 0 commenti
venerdì 1 febbraio 2008
Sospesa la raccolta firme in vista dell’incontro con Molteni
La raccolta firme in appoggio al documento “Appello per le primarie del Partito Democratico” è stata sospesa in vista dell’incontro di lunedì prossimo con il Coordinatore Costanzo e Molteni, alla presenza della Segreteria regionale del PD.
L’obiettivo delle 600 firme, che ci eravamo posti qualche giorno fa, è stato raggiunto.
Non abbiamo quindi ritenuto opportuno dare corso alle iniziative pubbliche, ovvero i gazebo, che avevamo inizialmente programmato per la giornata di sabato 2 febbraio.
Perché noi, nonostante quello che qualcuno ha sostenuto e sostiene tuttora, vogliamo bene al Partito Democratico e non vogliamo assolutamente danneggiarlo, anzi!
La raccolta firme è segno della nostra “passione” per il nuovo Partito: perché non avremmo potuto accettare un ruolo di secondo piano di questa nuova compagine politica nella partita delle amministrative di Sondrio.
Perché siamo convinti, e gli ultimi risultati ci hanno dato nuovamente ragione, che in questa fase così delicata la gente, il popolo delle primarie, rivendica sempre più spesso ambiti per esprimere direttamente il proprio pensiero. Questa è la fase non dell’antipolitica, come qualcuno ha tentato di farci credere, ma dell’iperpolitica.
In questo contesto, dunque, dove a livello nazionale il PD decide di correre da solo, definendo le alleanze dopo le elezioni, il livello locale deve rivendicare e svolgere un ruolo di primo piano nella partita delle amministrative e deve garantire ai propri elettori e/o simpatizzanti ambiti di espressione adeguati.
Le primarie sono lo strumento innovativo e caratterizzante sia per garantire questo diritto di espressione sia per dare avvio ad un dibattito, civile e dinamico, all’interno della società sondriese, finalizzato a rinnovare quella “coscienza civile” che è drammaticamente mancata durante tutta l’era Bianchini.
Speriamo che, nell’incontro di lunedì, ci sia la reale e concreta disponibilità a rivedere le reciproche posizioni, scegliendo la soluzione migliore possibile per il bene del Partito.
Confidiamo infine che questa raccolta firme rappresenti un “episodio circoscritto”, nato in risposta ad un momento da noi giudicato estremamente critico per il futuro sviluppo del Partito in città ed in provincia, e che un domani non sia più necessario ricorrere a questa forma di coinvolgimento popolare.
Nella speranza di una conclusione positiva, ringraziamo tutti coloro che hanno condiviso e sottoscritto il nostro documento, nonché tutti quelli che si sono spesi in prima persona impegnandosi nella raccolta delle firme.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 10:44 0 commenti
giovedì 31 gennaio 2008
Dalle Grave Valerio: crisi politica e crisi sociale
Riceviamo l'intervento dell'amico Dalle Grave Valerio, che volentieri pubblichiamo:
Tanto tuonò che piovve. Dopo tanto sbraitare, insistere, auspicare e insultare, la destra forcaiola e rampante ce l’ha fatta. A dire la verità un aiutino gli è arrivato anche dalla sinistra. Da quella sinistra vecchia, stantia e ammuffita che non si arrende al logoro e fallito modello del socialismo reale. Ma tant’é.
La stampa e la televisione hanno regalato agli italiani (e non solo) immagini veramente interessanti dei livelli di stupidità raggiunta da una parte della classe politica che siede in parlamento. L’aula del Senato (nell’emiciclo destrorso), luogo che dovrebbe rappresentare il sancta-santorum della compostezza e della saggezza nazionale, nonché dell’esercizio della democrazia, si è trasformata in una sorta di pub, con tanto di bottiglie di spumante e pacchi di mortadella per festeggiare la tanto agognata caduta del governo. Spettacolo inconsueto e inedito e anche pietoso: potenza della televisione. L’Italia dei benpensanti, corrotti e corruttori, mafiosi e piduisti, ha festeggiato il conseguimento della loro vittoria con una sequela di insulti, invettive e maldicenze, traslate (potenza mediatica) anche sulle prime pagine di alcuni quotidiani.
Mentre tutto ciò accadeva, l’altra Italia, quella che fatica a campare, a pagare il mutuo, quella che attende di vedere portati a compimento alcuni obiettivi di giustizia sociale contenuti nel programma del governo; l’Italia dei lavoratori dipendenti, dei meno abbienti, degli emarginati, dei pensionati al minimo, eccetera, è passata dall’iniziale sgomento e incredulità, al proprio senso di impotenza; dalla rabbia contro le destre alla incazzatura contro le titubanze, le incertezze, i distinguo e le pretestuose alchimie della maggioranza che sosteneva il governo, ora dimissionario.
Al di la degli stati d’animo determinati dal caso in sé, ora si pone il problema di come risolvere la questione: Elezioni subito?, elezioni dopo aver cambiato la legge elettorale?; governo istituzionale a tempo?, governo di scopo? Tutte domande legittime che attendono una risposta urgente.
Prevarrà il buon senso o il desiderio di strafare per stravincere? Berlusconi scalpita, vuole le elezioni subito, in caso contrario(dice) organizza la marcia su Roma. Pure Bossi vuole le elezioni subito e rincara la dose dicendo di voler organizzare la liberazione armata (intanto, sta cercando le armi). Fini si unisce al coro assieme (pare) a Casini.
Nessuno di costoro pensa al bene comune, invece tutti lavorano per i propri interessi di bottega. Lanciano anatemi contro il centro-sinistra colpevole di avere messo in ginocchio il Paese, fingendo di non conoscere i dati denunciati dalla Banca d’Italia circa la disastrosa e demenziale politica dei redditi praticata dal governo Berlusconi e dal suo luogotenente Tremonti.
Mentre nei palazzi del potere sta succedendo tutto questo bailamme, fuori, in periferia, nelle province, a livello locale, serpeggia l’incertezza e la disaffezione verso la politica. La tendenza che va per la maggiore è quella di mandare tutti al diavolo, perché ciascuno “destro o sinistro” non è più credibile; perché tutti sono una massa di disonesti e di bugiardi. Insomma sta montando un clima di disaffezione e di qualunquismo pericoloso per la democrazia. Questo brutto clima può favorire quanti pensano a colpi di mano o avventure che la storia italiana ha già conosciuto. L’indifferenza, la disaffezione e la disattenzione, infatti, possono portare a conclusioni e decisioni affrettate delle quali poi, ma non si sa con quali costi, ci si pente in seguito.
Anche in casa del centro-sinistra ci sono brutti segni di scollamento, di rivitalizzazione di vecchie ruggini, di pretese egemoniche che si pensava ormai sepolte, specie dopo aver chiamato milioni di cittadini a pronunciarsi con le elezioni primarie per la costituzione del Partito Democratico. Di fronte a questo quadro é proprio il caso di dire: “Che Dio ce la mandi buona”.
Mai come ora calzano alla perfezione alcune massime evangeliche: Bisogna guardarsi dai lupi vestiti da agnelli, bisogna guardarsi dalle lusinghe ipocrite dei farisei e bisogna stare lontani dai
sepolcri imbiancati perché mandano pestilenza e cattivo odore. Di fronte alle difficoltà del momento però, non bisogna scappare o tapparsi in casa, occorre reagire usando con intelligenza, con accortezza e con furbizia (perché no) l’arma democratica del voto. Amen. Valerio Dalle Grave
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 11:02 0 commenti
martedì 29 gennaio 2008
Raccolta firme primarie PD: quasi 600. La segreteria regionale sostiene le primarie. In attesa di un imminente incontro con Molteni.
Avevamo l'aspettativa e la speranza, prima di organizzare eventualmente dei gazebo, di raccogliere 600 firme per la richiesta delle primarie del PD. Un traguardo che stiamo raggiungendo. Manca pochissimo. Giovedì sera faremo il punto della situazione e decideremo gli ultimi passaggi da compiere. Nel frattempo, come già ricordato, abbiamo incontrato il Segretario Regionale Martina, il quale condivide la scelta delle primarie e si è impegnato a ricercare una mediazione importante ed utile. Costanzo è a conoscenza e si sta muovendo per definire un incontro (imminente) con Molteni, alla luce anche delle considerazioni svolte dall'ex sindaco di Sondrio nella conferenza stampa di qualche giorno fa.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 15:12 0 commenti
I Circoli costituiti in Lombardia
Numero Circoli costituiti in Lombardia:
BERGAMO: 110
BRESCIA: 150
COMO: 44
CREMONA: 42
LECCO: 49
LODI: 47
MONZA E BRIANZA: 52
MILANO: 180
MANTOVA: 72
PAVIA: 89
SONDRIO: 5
VARESE: 86
CREMA: 29
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 13:16 0 commenti
Circoli: ora anche nei Comuni
Con la correzione dei dati resi noti ieri, ora sappiamo che domenica scorsa in Provincia di Sondrio hanno votato 1051 "democratici" (pari al 24,5% rispetto ai votanti alle primarie del 14 ottobre) anzichè 820 (pari al 19,2%). L'affluenza non è stata alta per (prevedibili e previste ) situazioni di carattere logistico. Lo avevamo detto in una riunione del Coordinamento Provinciale: la scelta di costituire 5 circoli mandamentali non favorirà la partecipazione al voto. In Lombardia invece sono stati 100mila coloro che hanno partecipato, sabato 26 e domenica 27 gennaio, alla costruzione dei quasi 1.000 circoli territoriali del Partito Democratico lombardo. Alle Primarie dello scorso 14 ottobre votarono 350mila persone.
"I dati sulla partecipazione alle assemblee fondative dei circoli sono molto significativi - ha spiegato il Segretario regionale del Partito Democratico Maurizio Martina - I 100mila cittadini che hanno ritirato il certificato di fondatore del PD rappresentano il doppio degli iscritti ai partiti di provenienza, Ds e Dl. Il Pd vince dunque un'altra sfida per il suo radicamento nel territorio lombardo. A maggior ragione in considerazione della difficile situazione nazionale. I cittadini che hanno partecipato alla nascita dei circoli vogliono aiutarci a reagire a queste difficoltà e il Partito Democratico si conferma essere l'unica grande novità in cui investire con energia e passione."
Quasi 1000 circoli in Lombardia, solo 5 in Provincia di Sondrio. E' fin troppo evidente che occorre da subito aprire una nuova fase di radicamento del PD sul nostro territorio, costituendo i circoli anche nei Comuni ove la presenza del PD ha una ragione d'essere. Ne discuteremo.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 12:41 0 commenti
venerdì 25 gennaio 2008
Molteni ed il Partito Democratico
Sondrio, 25 gennaio 2008
Molteni e il Partito Democratico: insieme per Sondrio
Abbiamo apprezzato le parole di Molteni in occasione della conferenza stampa di ieri, con la quale ha ufficializzato la sua discesa in campo nelle prossime elezioni amministrative di Sondrio. In particolare, stante la sua dichiarata “appartenenza all’area del PD, partito vicino alla mia sensibilità politica e per il quale faccio il tifo”, abbiamo con piacere preso atto della disponibilità di Molteni a non “sottrarsi alla possibilità di candidatura del PD”, pur rivendicando “l’autonomia della vita amministrativa rispetto alla politica delle segreterie”.
Ci auguriamo quindi ed innanzi tutto che Molteni voglia partecipare domenica prossima (27 gennaio 2008) alla elezione dei Circoli mandamentali del Partito Democratico.
Inoltre, come è noto, nel nostro documento dell’ 8 gennaio scorso (in forza del quale è stata avviata la raccolta delle firme per le primarie), avevamo già chiesto sia ad Alcide Molteni che ad Angelo Schena di candidarsi proprio alle primarie del PD.
Alla luce delle considerazioni svolte nella conferenza stampa di ieri, rinnoviamo l’invito a Molteni a partecipare alle elezioni primarie del PD.
Si potrà costruire insieme un progetto amministrativo per Sondrio di grande respiro, che possa rispondere alla preoccupante emergenza democratica e alla grave crisi amministrativa nella quale è stata posta la città in questi anni di governo del centro-destra.
Un progetto aperto al contributo ed al sostegno di altre forze politiche, in particolare di centro, nonché delle diverse sensibilità culturali e sociali di Sondrio, definendo così con chiarezza i contorni della coalizione.
Conosciamo infine il ruolo, peraltro anche da noi praticato, delle segreterie dei partiti, un ruolo legittimo e senza dubbio con precisi confini nell’interlocuzione con le Amministrazioni locali, ma, nel contempo, diffidiamo di coloro che anche a Sondrio, fuori dalle sedi istituzionali, hanno lavorato e lavorano per condizionare le scelte amministrative e/o politiche.
I promotori della raccolta firme
per le primarie del PD
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 18:47 1 commenti
Le liste provinciali del PD
Ecco la lista (maschile e femminile) per l'integrazione del Coordinamento Provinciale del PD. Ricordiamo che le elezioni si terranno DOMENICA 27 GENNAIO 2008 dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
http://ezio.democratico.googlepages.com/Listacoordinamentoprovinciale_protet.pdf
Partecipate numerosi (e fate partecipare) a questo importante appuntamento!
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 10:58 0 commenti
giovedì 24 gennaio 2008
Circoli, Primarie, Martina e.. crisi di Governo
Circoli
Domenica prossima si vota per i Circoli e per l'integrazione del Coordinamento Provinciale. Il 27 gennaio "non è il 14 ottobre" e problemi logistici limiteranno la partecipazione al voto. Mi auguro comunque che vi possa essere uno sforzo comune nell'invitare tanti amici ad andare a votare.
Primarie a Sondrio
La raccolta firme per le primarie PD a Sondrio sta avendo grande riscontro (centinaia di firme). Per il momento abbiamo preferito non istituire gazebi o banchetti. Le adesioni arrivano sulla base del documento. E' vera mobilitazione in atto nel partito. Da capire.
Martina
Con Dioli ho incontrato a Milano il segretario regionale Martina ed il responsabile degli enti locali Alfieri. In maniera chiara ed inequivocabile sono state condivise le nostre valutazioni e la nostra proposta. Il PD regionale ritiene un grave errore non fare a Sondrio le primarie di partito così come preoccupante è stato giudicato il ruolo "ancillare" del Pd di Sondrio nei confronti di soggetti politici terzi. Costanzo è stato informato, come confermato da Milano e dallo stesso Coordinatore provinciale in una telefonata odierna fatta al sottoscritto. Prossima settimana ci è stato chiesto di partecipare ad un incontro a Sondrio. Ci auguriamo che possa essere positivo e decisivo.
Crisi di governo
La nostra coalizione è nata precaria, numericamente e politicamente. Siamo caduti a gennaio ma poteva succedere a dicembre come a febbraio. La parola a Napolitano. Elezioni anticipate con il "porcellum" sarebbero un vero disastro per il paese oltre all'altra sciagura del ritorno dell'omino di Arcore. Basta i "piccoli feudatari" alla Mastella, basta il veto delle piccole minoranze, fase necesasariamente nuova per il PD... ( per questo siamo nati)....
Senatori di Alleanza nazionale festeggiano con spumante dopo il voto al Senato: senso delle istituzioni inesistente...
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 21:55 1 commenti
lunedì 21 gennaio 2008
Elezioni amministrative 2008: in tanti Comuni (piccoli e grandi) lanciate le primarie del PD
IL SINDACO COFFERATI ROMPE UN TABÙ E PROPONE DI SCEGLIERE PRIMA IL CANDIDATO DEL PD E POI QUELLO DELLA COALIZIONE
COFFERATI: PRIMARIE A DOPPIO TURNO
Bologna: 373.026 abitanti
Il primo cittadino di Bologna detta le sue condizioni per le prossime elezioni comunali. Ma le sue indicazioni non piacciono affatto alla sinistra radicale.
«Prima si faranno le primarie del Pd, è successivamente quelle di coalizione» (se l´alleanza così come si presentò nel 2004 sopravviverà a questo finale di mandato). Un sistema di primarie a doppio turno, un inedito.
E´ il "Cofferatum". "Chi non vuole le primarie di partito non ha capito nulla del PD".Il sindaco scuote il clima natalizio che già avvolge il Comune e - ragionando ad alta voce sulle prossime elezioni comunali - detta le sue condizioni che non piacciono affatto agli (ex?) alleati della sinistra radicale.
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Immagino e prevedo l'obiezione: ma Bologna è una città grande dove il dato politico conta pur trattandosi di elezioni amministrative.... bene... andiamo avanti.......
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Vicenza 2008: la strada del PD
Vicenza: 113.898 abitanti
Un percorso di ascolto della città ed elezioni primarie PD per la scelta del candidato sindaco.
Stati generali per discutere i problemi della città ed individuare un programma.
In una lettera inviata al Giornale di Vicenza, Angelo Guzzo, che ha presieduto l’ufficio tecnico provinciale per le primarie del 14 ottobre, torna sul tema delle primarie. Uno strumento di successo, che è giusto tornare a usare in futuro, a partire dalla scelta del candidato sindaco alle comunali di Vicenza.
Angelo Guzzo, lettera pubblicata sul Giornale di Vicenza il 28 ottobre 2007
Ho letto con stupore la lettera del signor Rossi, in cui insinua che chi ha partecipato alle primarie l’abbia fatto, in realtà, solo per segnalarsi ad una forza politica ed ottenerne vantaggi privati. È una tesi quantomeno discutibile, che sfiora l’insulto ai 28 mila vicentini che sono stati protagonisti di una grande giornata di democrazia.
Se i cittadini, i lavoratori, i professionisti e gli imprenditori vicentini volessero ingraziarsi il politico di turno, converrebbe loro di gran lunga, in una provincia come quella di Vicenza, segnalarsi ai partiti del centrodestra, che governano la città e la provincia. Naturalmente, se anche volessero, non potrebbero farlo. Il motivo è molto semplice: in questo paese, le primarie per la scelta dei leader e dei candidati sono un patrimonio esclusivo del centrosinistra; il centrodestra non sa nemmeno cosa siano. La Casa delle libertà ha scelto il candidato alla guida della Provincia in un vertice ad Arcore e forse regolerà in un’altra riunione segreta il duello tra Manuela Dal Lago e Amalia Sartori per la candidatura a sindaco di Vicenza, alle comunali dell’anno prossimo.
Il signor Rossi, nella sua lettera, insinua anche che sia a rischio la tutela dei dati personali di chi ha votato e suggerisce come soluzione il modello applicato negli Stati Uniti, dove, a suo dire, la privacy degli elettori delle primarie sarebbe meglio tutelata che in Italia.
Potrei precisare che, negli Usa, le primarie non sono affatto, come afferma il signor Rossi, aperte ai soli iscritti ai partiti, dato che negli Usa gli iscritti in senso proprio ai partiti non esistono. Ma il punto è un altro. Negli Stati Uniti, chi vuole esercitare il proprio diritto di voto, si tratti del voto alle elezioni presidenziali o della partecipazione alle primarie per scegliere il candidato presidente democratico o repubblicano, è tenuto per legge ad iscriversi in un registro elettorale pubblico, in cui precisare il proprio orientamento politico: democratico, repubblicano o indipendente. Come si vede, il modello americano non si basa affatto sulla maggior segretezza dei dati personali dell’elettore, ma, al contrario, sulla dichiarazione pubblica del suo orientamento politico.
Si potrebbe adottare anche in Italia un sistema del genere? Per farlo bisognerebbe che il centrodestra accettasse le primarie come sistema di selezione dei suoi candidati alla leadership: siamo sicuri che sia davvero pronto a farlo?
Al di là delle sterili polemiche, comunque, le primarie del Partito Democratico sono state un successo senza precedenti nella storia politica europea. Non è mai successo che 3 milioni e mezzo di persone partecipassero all’elezione dell’assemblea costituente di un partito dando un’indicazione per la scelta del leader. In Francia, le consultazioni per la scelta del candidato socialista alla presidenza della Repubblica hanno coinvolto appena 200 mila persone. E nella storia dei congressi di partito, non si è mai visto un numero così alto di persone coinvolte. Ecco perché le primarie del Pd segnano un elemento di discontinuità. Nella politica italiana, adesso, c’è un prima e un dopo.Ed ecco perché credo che le primarie siano una scelta obbligata quando, spero il prima possibile, si tratterà di scegliere il candidato a sindaco per il Comune di Vicenza.
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Altra obiezione che potrebbe essere fatta: Vicenza non è Bologna ma è sempre più grande di Sondrio..... bene ... andiamo avanti....
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I Comuni nel Lazio
"Per le Amministrative 2008 primarie in tutti i comuni”“I
"Il centrosinistra del Lazio ha tutte le carte in regola per affrontare con serenita’ e incisivita’ le prossime elezioni amministrative. Questa serenita’ ce la da’ la consapevolezza di aver praticato in tante amministrazioni, a cominciare dalla provincia di Roma, un positivo risanamento incentrato sul buon governo e sulle politiche di sviluppo. Ora, e’ tempo di cominciare a discutere su come prepararsi politicamente all’appuntamento elettorale, a cominciare dalla selezione delle candidature che credo, in tutti i comuni, vadano individuate attraverso elezioni primarie del Pd ovunque".
Segreteria Regionale del PD
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Dove non sono state lanciate le primarie del Pd sono state previste le primarie di coalizione (dopo aver definito ovviamente la coalizione!), con la presenza però del candidato del PD.
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In Toscana
Firenze, 9 gen. - (Adnkronos) -
Il Partito Democratico propone agli alleati primarie aperte di coalizione in tutti i comuni per la scelta dei candidati sindaco e presidente di provincia del centrosinistra. E nei casi in cui non si realizzino accordi di coalizione il Partito Democratico sceglie comunque il metodo delle primarie aperte. Il Pd della Toscana ha fissato cosi' le proprie regole per il percorso verso le elezioni amministrative della prossima primavera. Sono 14 i comuni e 380mila circa gli elettori della regione chiamati al voto; 4 sono i comuni sopra i 15mila abitanti: Pisa, Massa, Viareggio e Campi Bisenzio.
Le procedure sono state stabilite ieri sera dalla conferenza dei coordinatori territoriali del Pd toscano, riuniti a Firenze dal segretario regionale del partito, Andrea Manciulli. Ribadito lo strumento prioritario delle primarie di coalizione aperte a tutti i cittadini elettori per la selezione dei candidati sindaco o presidente di provincia del centrosinistra. Il candidato ufficiale del Partito Democratico che partecipera' a queste primarie sara' indicato dall'assemblea comunale del Pd tra coloro che presenteranno la propria candidatura corredata da un numero di firme variabile a seconda dei territori.
I membri che andranno a comporre l'assemblea comunale, nelle realta' interessate dalle amministrative, saranno eletti entro il 27 gennnaio nel corso delle assemblee dei circoli di base di quel comune, alle quali saranno richiamati al voto gli elettori delle primarie del 14 ottobre.
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 13:16 0 commenti
sabato 19 gennaio 2008
Questo è il PD che piace: quando gioca un ruolo vero !
Si può condividere o meno... ma questa è autorevolezza del PD. Quando si dice giocare un ruolo vero. A meno di considerare Vetroni incapace di avere tattica e strategia.
Coraggio Pd di Sondrio !Il leader del Pd lancia una sfida al Cavaliere: "Abbia coraggio""Con lui si deve dialogare, non temo un nulla di fatto"
» continuaL'ira di Rifondazione: "Il Pd è un fattore di instabilità per il governo"
Veltroni: "Noi al voto da soli. Berlusconi faccia la stessa cosa"' . "Con qualsiasi sistema elettorale il Pd correrà da solo". Walter Veltroni "sfida" Silvio Berlusconi e scatena l'ira di Rifondazione. Davanti al nodo rappresentato dalla legge elettorale il sindaco di Roma mette in chiaro le scelte future del Pd: "Quale che sia il sistema elettorale alle elezioni correremo da soli" dice dal palco del convegno 'Liberta' Eguale' ad Orvieto. Una scelta netta che Veltroni chiede anche a Berlusconi: "Abbia lo stesso coraggio e dica quello che ho detto io: quale che sia la legge elettorale andrà alle elezioni da sola". Non si nasconda il Cavaliere. Riconosca che "con l'Udc, An e la Lega ci sono delle differenze e abbia il coraggio di dire che, quale che sia la legge elettorale, Forza Italia andrà ad elezioni da sola".
Dal sito di Repubblica, 19 gennaio 2008
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 16:34 3 commenti
Raccolta firme Primarie Pd: dati molto positivi, adesioni autorevoli
E' partita la raccolta firme per le primarie. I primi dati sono molto positivi e registriamo adesioni autorevoli. Si è capito che non è in atto uno scontro correntizio o personalistico. E' la mobilitazione di chi non vuole un PD rinunciatario ma protagonista (non a parole) nella partita delle elezioni di Sondrio. Ci auguriamo che il Coordinamento Provinciale non si chiuda su se stesso ma rifletta ancora sul ruolo e sul progetto del partito, sul perimetro della coalizione, naturalmente con tutte le tattiche e strategie ritenute utili. Crediamo che vi sia ancora spazio per una sintesi vera delle posizioni all'interno del partito, che è costituito non solo dai 21 del Coordinamento provvisorio ma da tanti elettori e cittadini che abitano e vivono fuori dalla sede del PD di Sondrio.
Ricordiamo che è possibile scaricare il documento da sottoscrivere (o da fare sottoscrivere) al seguente URL http://ezio.democratico.googlepages.com/DocumentoPDTrabucchi_Firme_protetto.pdf
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 11:51 0 commenti
giovedì 17 gennaio 2008
Via alla raccolta firme per le primarie: l'augurio che il PD di Sondrio riveda la propria posizione
Con Dioli, Grassi, Barbieri (Assessore regionale Emilia Romagna) e Beppe Carletti, leader dei Nomadi
Trabucchi, nel PD provinciale è aperta una discussione impegnativa su diversi fronti, in particolare sulle primarie per le elezioni di Sondrio…
Si è cosi.
La discussione, per la verità, è aperta nel PD a tutti i livelli.
Un dibattito certamente impegnativo, plurale e importante in quanto siamo tutti partecipi di un grande partito, di un partito nuovo che sta vivendo la sua fase costituente che non vuole deludere le attese di tanti cittadini e dei milioni di elettori del 14 ottobre scorso..
Quali sono, secondo te, queste attese ?
Sono le attese che hanno sempre segnato il nostro cammino, iniziato nel 1995, quando capimmo che il centro-sinistra aveva bisogno di una nuova aggregazione ampia e forte delle diverse esperienze riformiste italiane.
Nasceva così l’Ulivo.
La vittoria alle elezioni politiche del 1996 e la crisi del 1998 dimostrarono al tempo stesso la forza e le criticità del nostro progetto.
Non riuscimmo poi a riportare il centrosinistra alla guida del Paese.
Il cammino è stato ripreso con le Primarie del 2005 ed il voto del 2006 ha confermato la giustezza della scelta.
Nell’aprile 2007 Ds e Margherita hanno compiuto il passo più importante, il più difficile della loro storia: lo scioglimento consapevole al fine di contribuire alla nascita di qualcosa di più nuovo e più forte, la creazione di un grande partito capace di unire esperienze e di intrecciare radici
Lo straordinario consenso popolare del 14 ottobre scorso ci ha imposto di accelerare ulteriormente il nostro cammino di unità.
Una grande partito riformista dunque…
Indubbiamente perché siamo in un momento di vera emergenza democratica in quanto il paese si trova oggi ad affrontare un pauroso deficit della politica. Un deficit di quantità e di qualità della politica che questi anni hanno drammaticamente alimentato. Il Partito Democratico nasce in questa emergenza per superarla con vigore.
In che modo ?
Con un percorso di riforme utili al Paese anche se talvolta impopolari, almeno all’inizio. Per continuarle a fare, e farle diventare popolari, c’è bisogno del PD, che ha in se la storia e la tradizione delle grandi culture democratiche e popolari di questo paese. Dalla tenace e paziente volontà di preservare il progetto che insieme abbiamo costruito, tra gelate e rinascite, siamo oggi alla costruzione di questo nuovo grande partito, ricco fisiologicamente di opinioni diversificate, di un pluralismo che va valorizzato come un pezzo importante del nostro patrimonio genetico.
Vi è ancora però molta antipolitica tra la gente…
E’ vero ma io guardo in avanti con fiducia.
Il 14 ottobre ha consegnato al PD la possibilità di rompere l'indifferenza e l’ostilità maturata nei confronti della politica.
Quando diciamo partito nuovo dobbiamo tuttavia pensare anche a strumenti e forme inedite; insomma vi è da mettere in campo una nuova cittadinanza politica attiva.
E quindi occorre capire quale forma deve avere il Partito..
La discussione sulla forma partito è una parte importante del confronto aperto all’interno del PD; è una discussione fondamentale perché riguarda innanzi tutto l’idea che abbiamo in merito alla democrazia nel terzo millennio.
Io penso ad una democrazia che moltiplichi le forme della partecipazione politica invece di contrarle in maniera sclerotica.
Il PD sta discutendo su questo interrogativo con la massima libertà di pensiero ed in piena autonomia.
Hai introdotto così il discorso delle primarie…
Parliamoci chiaro: se è vero che vogliamo un Partito capace di fare ciò che diciamo e per cui è nato, noi non possiamo non guardare con favore al ricorso a meccanismi di consultazione degli elettori come le primarie.
Le primarie sono poi un elemento identitario, costitutivo dello stesso Partito Democratico.
Il popolo delle primarie ha travolto i modelli del passato e ha fatto emergere un nuovo protagonista: non più l’iscritto-tesserato né il politico professionista remunerato, ma il cittadino-elettore attivo, che perlopiù non intende dedicarsi stabilmente alla politica, ma rivendica il diritto di far sentire e pesare la propria voce nei momenti decisivi della vita del partito nel quale si riconosce.
Io voglio lavorare perciò per un Partito in cui le primarie ci siano, ai diversi livelli, per la selezione dei candidati alle elezioni (da quelle di Sindaco a quelle per il governo del paese).
Un partito in cui l'elezione del segretario, dal nazionale al provinciale, possa godere della più ampia legittimazione possibile di elettori ed aderenti.
Un partito (intendiamoci subito) che individui anche i propri parlamentari attraverso le primarie.
Chiaro?
Ma a Sondrio il PD ha deciso di non tenerle...
Un grave errore, una decisione assunta peraltro da un Coordinamento, che seppur legittimato, ha un carattere provvisorio ed eletto sulla base di una regola che moltissimi hanno giudicato antidemocratica.
Un errore per le ragioni che ho cercato di spiegare prima.
Ma un errore anche perché ritengo che il PD di Sondrio, al suo primo impegno elettorale amministrativo riguardante per di più il rinnovo dell’Amministrazione della città capoluogo di Provincia, non poteva prescindere dalla ricerca e definizione della propria candidatura, con un progetto e un programma di governo di grande spessore che rispondesse alla grave crisi amministrativa nella quale è stata posta la città in questi anni di governo del centro-destra.
Deluso ?
Non solo io: questa decisione ha lasciato in molti tanta amarezza e delusione.
Ci si chiede: perché i circa 900 cittadini di Sondrio, che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre scorso, non possono essere chiamati a pronunciarsi e decidere il loro candidato Sindaco?
Io mi sono dato una risposta ed il tempo farà giustizia circa la fondatezza di queste mie due affermazioni: la prima, il PD di Sondrio non vuole le primarie perché non vuole avere un proprio candidato Sindaco, la seconda, il PD non vuole il proprio candidato Sindaco perché vuole “assecondare” la candidatura (non del PD) di Alcide Molteni, come qualcuno, uscendo finalmente dal velo di ipocrisia, ha dichiarato nella riunione del Coordinamento provinciale dell’otto gennaio. Un ruolo del PD volutamente rinunciatario.
Io esprimo forte dissenso. Se poi vuole essere chiamata polemica….
Ma cosa pensi delle candidature già “in pista” di Molteni e Schena?
Penso quello che ho scritto, con altri amici, nel documento presentato al Coordinamento Provinciale del PD.
Alcide Molteni ed Angelo Schena sono esponenti importanti del centro-sinistra valtellinese: il primo già Sindaco di Sondrio per due mandati consecutivi, il secondo candidato Sindaco nelle ultime elezioni amministrative perse per un soffio.
Ma non sono candidati del PD.
Sarei felice se, indette le primarie, vi potessero partecipare in aggiunta ad altri eventuali candidati Sindaco.
Al vincitore andrebbe il sostegno leale mio e di tutto il Partito Democratico.
Nel documento avete indicato anche un percorso operativo…
Abbiamo indicato innanzi tutto i due presupposti (peraltro scontati) affinché si possano tenere le primarie: il primo è che il Partito decida di partecipare alle elezioni con un proprio candidato, il secondo è che vi siano almeno due candidature alle primarie stesse.
Poi lo scopo delle primarie: consentire di far emergere, attraverso regole serie, rigorose, trasparenti, la candidatura più autorevole del PD: autorevole per la figura del candidato, autorevole per la qualità del progetto, autorevole per il consenso raccolto.
Ed ora ?
All’indomani della decisione assunta dal Coordinamento Provinciale, abbiamo deciso di aprire una riflessione allargata ad altri amici.
Ed è stato un incontro partecipato, con il contributo di diverse sensibilità politiche e culturali, nel corso del quale abbiamo registrato una pressochè totale adesione al documento.
Ma soprattutto è stata riportata quella amarezza e delusione di cui ho parlato prima.
Abbiamo così deciso di procedere alla raccolta di firme tra coloro che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre per chiedere al PD provinciale di rivedere la propria posizione.
C’è ancora tempo per imboccare questa strada nuova, identitaria, innovativa ed utile.
Il ruolo poi del candidato Sindaco ?
Il candidato vincitore delle primarie definisce, con il partito, il quadro delle alleanze, la formazione cioè della coalizione, alla luce naturalmente delle priorità programmatiche dell’azione di governo che il candidato stesso ha inteso sollecitare dando la propria disponibilità a “scendere in campo”.
E quello delle alleanze è un altro tema cruciale, un passaggio politico sul quale il PD non ha ancora aperto la discussione.
Raccolta firme: che riscontro vi immaginate di trovare tra la gente ?
Credo positivo, ci sono già “indizi” precisi e concordanti.
Siamo in tanti a crederci, con la lucidità della ragione e con il coraggio dell’innovazione.
Il risultato finale lo vedremo.
Intervista a cura di Irene Bertoletti.
È possibile scaricare il documento da sottoscrivere (o da fare sottoscrivere) al seguente URL http://ezio.democratico.googlepages.com/DocumentoPDTrabucchi_Firme_protetto.pdf
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 13:19 1 commenti
Dalle Grave Valerio: un convinto sì alle primarie
Un altro si alle primarie PD per le elezioni di Sondrio.
Viene da Valerio Dalle Grave, uomo del sindacato e della politica, ma soprattutto uomo di grande passione civile.
Pubblichiamo di seguito il testo del suo intervento:
LE PRIMARIE DEL PD
Ho letto con interesse e curiosità i comunicati riguardanti le decisioni del PD provinciale, apparsi sui quotidiani “Il Giorno” e “La Provincia” del 10 gennaio scorso: la delusione mi ha lasciato l’amaro in bocca!
Mi sono chiesto, in proposito, che senso ha avuta la mia, e altrui, partecipazione al voto alle primarie per la costituente del PD, dello scorso 14 ottobre 2007, se alla prima importante occasione che si presenta per “rodare” la nuova creatura a cimentarsi in una importante competizione, si conclude con un flop.
L’idea mia e di tanti amici con i quali ho avuta la possibilità di scambiare pareri e opinioni era, ed è, improntata tutta verso uno sforzo comune, dal punto di vista politico e intellettuale, per contribuire a dare vita ad un “partito nuovo” che fosse capace di cassare tutto l’armamentario arcaico fatto di reminescenze ideologiche, schemi strutturali e organizzativi, appartenenti ormai ad un passato che, pur avendo dato anche dei buoni frutti, non regge più il confronto con i cambiamenti in atto.
Il nuovo partito, secondo la mia ingenua aspirazione, avrebbe potuto e dovuto (e lo può ancora fare) dare una “scossa” all’ambiente politico – amministrativo di questa provincia, impastoiato da una parte, nelle grinfie di interessi di parte protetti e garantiti da un governo regionale di matrice clerical-fascista e, dall’altra, da una compagine di “**Moggi della politica e talebani del mercato” rappresentati dagli appartenenti alla Lega Nord. (**L’espressione è stata usata da Marco Vitale in una delle sue esternazioni)
Inoltre, il PD, con buona dose di coraggio, potrebbe offrire alla società civile sondriese e valtellinese un alto esempio di “democrazia deliberativa” dove il cittadino elettore può sentirsi riconosciuto, valorizzato e riscattato dall’umiliazione determinata dal ruolo di vassallo in cui è stato ridotto.
Io sono del parere che, il PD non debba rinunciare a presentare propri candidati da sottoporre alle votazioni primarie, indipendentemente dai risultati della successiva competizione elettorale. I neodirigenti provinciali del PD non possono (con le loro riserve, le loro titubanze e perplessità) a loro volta umiliare gli elettori che nello scorso 14 ottobre si sono recati pieni di speranza alle urne: sarebbe come uccidere il neonato nella culla.
Questioni di dignità politica e democratica mi fanno dire che il contenuto della proposta di Ezio Trabucchi meriti di essere sostenuta fino in fondo.
12 gennaio 2008
Valerio Dalle Grave
Pubblicato da Ezio Trabucchi alle 10:01 0 commenti